Osimo

Nascondeva la droga nell’aiuola vicino casa: giovane spacciatore arrestato

Il giovane era stato sorpreso dai poliziotti del Commissariato di Polizia di Osimo con in tasca i soldi provento della cessione di una dose di cocaina a un 35enne di Castelfidardo

Il commissariato di Polizia di Osimo
Il commissariato di Polizia di Osimo

OSIMO – Il pedinamento di giovani del territorio dediti al consumo di cocaina ha condotto i poliziotti, diretti dal Commissario capo Stefano Bortone, fino a Porto Recanati, località dove un giovane, con una richiesta di asilo politico respinta e già arrestato dagli stessi investigatori lo scorso mese di ottobre sempre per spaccio di stupefacenti, aveva ripreso una fiorente attività di spaccio, nonostante la condanna a tre anni di reclusione, non ancora definitiva, che pende sul suo capo.

Ieri mattina, 11 giugno, nelle aule del tribunale di Macerata, si è tenuto il processo con rito abbreviato a suo carico, il giovane L.M., il 25enne albanese arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti dagli uomini del Commissariato di Osimo la scorsa settimana, nel corso di un’attività antidroga. Gli agenti erano intervenuti non appena l’albanese aveva prelevato una dose di cocaina da sotto un’aiuola del giardino vicino la sua abitazione, per poi cederla ad un 35enne di Castelfidardo, giunto sul posto a bordo della sua auto. E’ stato arrestato in flagranza di reato con in tasca la banconota da 50 euro, provento della cessione, mentre l’acquirente è stato segnalato all’autorità.

Il fiuto dei cani antidroga della Questura di Ancona ha consentito poi di rinvenire sotto le aiuole altre dieci dosi di cocaina da mezzo grammo, pronte per essere vendute, con accanto una pistola giocattolo senza tappo rosso, presumibilmente utilizzata all’occorrenza per intimorire clienti morosi con i pagamenti. Bilancini di precisione e materiale di confezionamento sono invece stati trovati, dopo attenta perquisizione, ben occultati nell’appartamento che l’arrestato condivide con i suoi parenti, nei cui confronti non sono emersi elementi riconducibili al concorso di reato con il congiunto.

Con la riduzione di pena prevista dal rito prescelto, il giudice di Macerata ha condannato l’arrestato a otto mesi di reclusione e a mille e 200 euro di multa. In attesa della definizione del procedimento, L.M. godrà del beneficio di sospensione della pena con l’obbligo di firma.

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