Osimo

Muore il ciclista Michele Scarponi

E' accaduto questa mattina, sabato 22 aprile, intorno alle 8 in via dell' Industria a Filottrano. «La nostra città ancora non ci crede», dice la sindaca Lauretta Giulioni (Notizia in aggiornamento)

Michele Scarponi assieme a Nibali (foto acquisita da Wikipedia, autore: Filip Bossuyt from Kortrijk, Belgium)

FILOTTRANO – Michele Scarponi non c’è più. Lo scalatore, il combattente, il trascinatore, è morto in sella alla sua bicicletta, a pochi passi dalla sua abitazione. Era tornato a casa, fra le sue colline, ed aveva approfittato del ritrovato sole, dopo diversi giorni di pioggia, per allenarsi. È accaduto questa mattina, sabato 22 aprile, intorno alle 8 in via dell’ Industria a Filottrano. Lo scontro con un furgone guidato, a quanto pare, da un artigiano 57enne del posto (l’agenzia Agi comunica che è stata aperta un’indagine per omicidio stradale). La probabile causa, ancora da accertare, un abbaglio dovuto ad un raggio di sole che ha tolto la visuale per qualche secondo al conducente del veicolo.

Incredula l’Astana, la sua squadra: «Questa è una tragedia troppo grande da essere scritta – si legge nel comunicato stampa ufficiale del team -. Perdiamo un grande campione e un ragazzo speciale, sempre sorridente in ogni situazione. Un solido punto di riferimento della nostra squadra, che è vicina alla sua famiglia in questo momento di dolore». Scarponi, 37 anni, lascia la moglie e i suoi due figli. Appena una settimana fa si era imposto nella prima tappa del rinnovato Giro del Trentino (ora Tour of the Alps), con arrivo a Innsbruck. Ed era stato promosso capitano della sua squadra.

Michele Scarponi con lo jesino Roberto Mancini

Dolore e sgomento a Filottrano, che proprio ieri ha festeggiato la promozione della Lardini Volley in serie A1. «Filottrano ancora non ci crede – dice la sindaca Lauretta Giulioni -. Facciamo fatica a capire che il campione, l’atleta, ma soprattutto l’uomo e il padre di famiglia non sia più fra noi. Da un momento all’altro tutto è cambiato, vederlo a terra, sulla strada, sotto il telo, è stato difficilissimo. Filottrano non ci crede. Ora è il momento del silenzio. Non era un campione distaccato. No, anzi, uno di noi. Uno che ha fatto sacrifici, si è dato da fare nella vita, uno che si è costruito da solo. Una persona sorridente, sempre. Ora le cose sono cambiate. All’improvviso. Questo è il momento del silenzio e del rispetto».
L’ex sindaco di Filottrano, Francesco Coppari, oggi consigliere di minoranza, racconta come Scarponi fosse conosciuto da tutti in città e a Filottrano ritornava sempre. Qui aveva la sua famiglia, nonostante la moglie fosse nata in Veneto. Lascia due gemelli. «È uno di noi, tutti lo conoscevano. Unico, un campione unico».

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