Osimo

Mondo scuola, la lezione di Serendipità a Osimo

La maestra e pedagogista Emily Mignanelli racconta la "sua" scuola e riflette sulla didattica a distanza in tempo di pandemia e non solo

Un momento a Serendipità
Un momento a Serendipità

OSIMO – Si chiama Serendipità la scuola di comunità dinamica osimana dove ognuno impara a modo suo. Si dà rilevanza all’esperienza attiva, non ci sono classi ma un collettivo che impara e lavora insieme. Una scuola diversa insomma, che in questo periodo è mancata, per colpa della pandemia che ha rinchiuso a casa i bambini in dad.

«L’apprendimento è duraturo se viene messa in campo un’esperienza molto forte, autentica, che ha senso per il bambino in quel momento – dice la maestra e pedagogista fondatrice della scuola Emily Mignanelli -. In questa fase di emergenza c’è stato un aumento dell’uso della tecnologia, una difficoltà a stabilire le relazioni fisiche. Io non credo che però che ci sia tanta differenza rispetto a prima. La didattica “classica” non andava bene nella sua frontalità, adesso è forzata con la dad». La dad insomma era la spia di una crisi che per Serendipità c’era già.

Emily Mignanelli

Ecco come Mignanelli spiega il significato della “sua” scuola: «La parola scuola è per riappropriarci di questa definizione e per ricordare a chi ci lavora che abbiamo sempre un ruolo ed una responsabilità verso l’istruzione dei bambini che ci vengono affidati. In noi è molto forte la frase di Don Milani che dice che ogni bambino che esce dalla scuola senza istruzione è come un passerotto senza ali. E allora quelle ali che ogni pulcino possiede, cercheremo di renderle robuste e vigorose, senza cadere nella trappola del “dover essere” e della prestazione. La parola comunità è per i bambini, per ricordar loro che il principio non è “faccio sempre quello che mi pare perché la cosa più importante è ciò che desidero”, ma “sono all’interno di una comunità e le mie scelte hanno sempre un peso sugli altri, in positivo e in negativo”. La parola dinamica è per il mondo esterno, per sottolineare il fatto che il nostro approccio è in continuo movimento, che non abbiamo giurato fedeltà a nessun metodo ma solo ai bambini. Che siamo pronti a muoverci tra ideologie e pensieri nel momento in cui quelle che consideriamo certezze vengono contraddette dall’esperienza. Dinamica è anche un sinonimo di relazione e vogliamo comunicare l’attenzione che poniamo verso l’osservazione delle dinamiche tra persone, tra adulti, tra sistemi familiari».

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