Osimo

Mercante (Anaao): «Avvio lavori all’ospedale di Osimo? Curiosa coincidenza, ma ben vengano. La sicurezza è prioritaria»

Il segretario regionale del sindacato dei medici si dice «soddisfatto per l’inizio delle operazioni» a carico dell'Inrca. Esattamente due giorni dopo l’esposto presentato da Anaao Assomed

Oriano Mercante, Anaao Assomed

OSIMO – «L’avvio dei lavori? Mi pare opportuno. Registriamo una curiosa coincidenza, ma l’importante è che si vada avanti e si metta in sicurezza quanto prima la struttura». Sono le dichiarazioni di Oriano Mercante, segretario regionale Anaao Assomed, rappresentante del sindacato dei medici nel commentare l’inizio delle operazioni (ieri, 10 giugno) all’ospedale di Osimo, a distanza di appena due giorni (8 giugno) dall’esposto presentato per lamentare le criticità strutturali del presidio sanitario.

Gli interventi (secondo il dg dell’Inrca Gianni Genga già calendarizzati da tempo) stanno riguardando il contestato serbatoio di ossigeno liquido, in quanto questo è fuori dalle necessarie protezioni antideflagranti. «Ribadiamo che il muro di protezione è pronto dal 2018 – continua Mercante – e non ci capacitiamo di come il serbatoio possa essere rimasto fuori fino ad oggi e mai trasferito internamente. Al di là di tutto siamo contenti, ovviamente, che si stia facendo qualcosa. Ma tali coincidenze dovrebbero essere anticipate, in presenza di problemi oggettivi, senza il bisogno di una segnalazione specifica».

Segnalazione che l’Anaao ha fatto, dopo alcuni colloqui privati e telefonici con i vertici dell’Inrca per chiedere azioni urgenti e concrete da subito, «cui non abbiamo trovato risposte soddisfacenti – osserva -. La prima comunicazione l’abbiamo data il 27 maggio e per una decina di giorni nessuno ci ha ascoltati. Da lì la decisione di convocare la conferenza stampa, per quanto ne avremmo fatto a meno se avessimo trovato un feedback immediato. I lavori sul serbatoio sono un primo passo. Ma le criticità (più di 15), come sapete, le abbiamo riscontrate anche nelle vie di esodo inserite in aree a rischio, dentro l’ospedale e anche fuori, dove chiediamo manutenzione più frequente per garantire l’igiene».

Da quanto emerge, all’interno delle mura di protezione sarà posizionato un nuovo ‘bombolone’. Quando pronto, verrà riempito con l’ossigeno liquido presente in quello esterno. «È andata com’è andata – conclude Mercante -. Avremmo evitato l’esposto se qualcuno ci avesse rassicurato. La sicurezza dei degenti, del personale e dell’abitato circostante dev’essere materia prioritaria per tutti».

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