Osimo

Osimo, tante presenze alla festa del patrono

Si sono chiuse le iniziative per celebrare San Giuseppe da Copertino. A fare da padrone lo show di Teo Mammuccari in piazza del Comune, seguito dai fuochi artificiali di mezzanotte

OSIMO – Si sono chiuse ieri sera, 18 settembre, le festività patronali a Osimo per San Giuseppe da Copertino. A fare da padrone lo show di Teo Mammuccari in piazza del Comune, seguito ai fuochi artificiali che a mezzanotte hanno terminato in bellezza l’edizione 2019 del patrono.

Il sindaco Simone Pugnaloni ha stilato un bilancio: «Splendida serata per la festa di San Giuseppe. Il format pensato dall’amministrazione comunale ha riempito le piazze e le vie del centro di gente. Il tempo è stato galantuomo. Teo con il suo spettacolo ci ha fatto divertire, il consorzio T.e.o.r. per due anni ci ha restituito una fiera piena di bancarelle variegate ben distribuite da piazza Dante fino ai giardini pubblici di piazza Nuova, compreso lo street food azzeccato, e poi fuochi d’artificio che illuminano la città a conclusione della festa.

Quest’anno il centro è stato però colpito da una luce speciale, quella del loggiato. Un tocco di classe che ha impressionato tutti. Avanti così, Osimo è tornata al culturale che merita. Non solo, ieri diversi pullman di turisti hanno visitato la nostra città. Cultura-turismo è un binomio perfetto. Siamo orgogliosi di promuovere il nostro territorio a livello nazionale e internazionale».

La gente in piazza ieri sera
La gente in piazza ieri sera

Duro invece il commento delle Liste civiche all’opposizione: «Bancarelle effettive 35, poche. I punti enogastronomici oltre 20, troppi. I doppioni 13. L’hobbistica tanta ma poco valorizzata. Forse è necessario rivedere il tutto. Non delegare a terzi. In cinque anni molto è stato bruciato del patrimonio storico del mercato del Santo patrono.

Le Liste civiche avevano lasciato 105 bancarelle vere, un mercato inserito fra i primi della regione, una linea editoriale di ricerca di eccellenza chiara. Si vuole cambiare? Bene, ma cambiamo in meglio, soprattutto ora. Delegare ad altri significa non crederci e svendere la propria identità cittadina che si mostra soltanto una volta l’anno. Per il loggiato si era garantita l’apertura di un bar per i giovani, ma rimane l’edicola, ed erano stati promessi finanziamenti art bonus dopo il passaggio del ministro della cultura Franceschini nel 2016 ma non si è visto un soldo».

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