Osimo

Loreto, la storia d’Italia in mostra al Bastione Sangallo

La Fondazione Opere laiche lauretane e Casa Hermes ha voluto fotografare il lunghissimo percorso del Pio istituto dalle origini ai giorni nostri attraverso documenti risalenti all’Unità d’Italia, al Fascismo, al Dopoguerra

Alcuni cimeli in mostra
Alcuni cimeli in mostra

LORETO – La storia delle Opere laiche lauretane come chiave di racconto e memoria della storia nazionale, attraverso documenti ed immagini inedite per i cittadini. Ecco gli ingredienti della della mostra “Dall’archivio la storia”, con cui la Fondazione Opere laiche lauretane e Casa Hermes ha voluto fotografare il lunghissimo percorso del Pio istituto dalle origini ai giorni nostri facendo contemporaneamente emergere frammenti e testimonianze di grande suggestione che definiscono i contorni di una possibile storia sociale del Paese.

Documenti risalenti all’Unità d’Italia, al Fascismo, al Dopoguerra, sono in mostra fino a domenica 30 agosto al Bastione Sangallo di Loreto: ci sono pannelli e bacheche ricchi di documenti che rappresentano altrettanti momenti di storia nazionale, la copia autentica del decreto del 1862 con cui il Re Vittorio Emanuele II aveva approvato lo statuto del Pio istituto, il Regio decreto del re Vittorio Emanuele III del 1935 che erigeva l’Istituto delle Opere laiche ad ente morale sotto amministrazione autonoma, il Regio decreto con cui veniva istituita la Gioventù italiana del Littorio, documenti sul Concordato tra Stato e Chiesa e riferimenti alla “Battaglia del grano” (1926), la corresponsione di denaro alla Segreteria del Fascio per il tesseramento di donne povere e i contributi alla campagna antitubercolare del 1940 ma anche il concerto di Beniamino Gigli del settembre 1927.

«Il Consiglio della Fondazione ha voluto realizzare questa mostra per valorizzare il ruolo svolto dall’ente nei confronti del territorio – spiega il presidente Paolo Casali -. Non abbiamo voluto dettare un report del nostro mandato ma ampliare gli orizzonti sull’istituto, mostrando quanto esso sia stato un riferimento decisivo nel tempo e nella storia, per Loreto e per l’Italia».

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