LORETO – È stata pubblicata e resa nota ieri, 2 aprile, nella sala stampa della Santa Sede, proprio nell’anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, l’Esortazione apostolica post-sinodale “Christus vivit” di papa Francesco, firmata lunedì 25 marzo nella Santa Casa di Loreto.

È indirizzata ai giovani e a tutto il popolo di Dio. Nella lettera, in cui il Pontefice dà del tu, composta da nove capitoli divisi in 299 paragrafi, il Papa spiega di essersi lasciato ispirare dalla ricchezza delle riflessioni e dei dialoghi del Sinodo dei giovani celebrato in Vaticano nell’ottobre scorso. L’hanno definito la Magna carta della Pastorale giovanile, il primo documento firmato fuori dal Vaticano: Loreto è stata scelta perché la Santa Casa è la casa dei giovani, dove Maria è entrata da giovane e continua a parlare loro.

«Ci sono giovani che chiedono una Chiesa che ascolti di più, che non stia continuamente a condannare il mondo – recita un passaggio -. Non vogliono vedere una Chiesa silenziosa e timida ma nemmeno sempre in guerra per due o tre temi che la ossessionano. Una Chiesa viva può reagire prestando attenzione alle legittime rivendicazioni delle donne, pur non essendo d’accordo con tutto ciò che propongono alcuni gruppi femministi».

Su amore e famiglia il Papa dice: «I giovani sentono fortemente la chiamata all’amore e sognano di incontrare la persona giusta con cui formare una famiglia e il sacramento del matrimonio avvolge questo amore con la grazia di Dio. Egli ci ha creati sessuati, ha creato la sessualità, che è un suo dono». Il Papa parla anche degli abusi sui minori, facendo proprio l’impegno del Sinodo per l’adozione di misure rigorose di prevenzione, e sui migranti.