Osimo

Locali di pubblico spettacolo, si riparte in sicurezza: il punto con il presidente dell’Ordine degli Ingegneri

«Rientra nei nostri compiti garantire la formazione professionale agli iscritti e a tutti gli attori coinvolti dopo mesi di pandemia»

Il teatro osimano
Il teatro osimano

ANCONA – Alla vigilia della commemorazione dell’8 dicembre per i drammatici fatti accaduti alla Lanterna Azzurra nel 2018, l’Ordine degli Ingegneri di Ancona vuole dare risposte tempestive e trasparenti a tutti i soggetti coinvolti nel settore, dai teatri ai cinema, dalle sale concerto alle discoteche. Proprio adesso tra l’altro che hanno riaperto, seppur con i limiti dovuti all’emergenza pandemica. Per questo l’Ordine ha voluto mettere a confronto le organizzazioni di categoria, il mondo dei gestori, le istituzioni, i professionisti e i tecnici della sicurezza, per fare chiarezza sulla centralità, le funzioni e le attività delle commissioni deputate alla vigilanza. Il presidente dell’Ordine provinciale degli Ingegneri di Ancona, Alberto Romagnoli, ha messo a fuoco regole, norme e innovazioni introdotte dal decreto legge 139 dell’8 ottobre 2021 che ha disposto la riapertura, a piena capienza, dei luoghi di cultura. Un tema tra i più trattati al momento e per questo è stato deciso di organizzare un forum regionale giovedì 2 dicembre al teatro La nuova Fenice di Osimo, “Lo Spettacolo ricomincia. In sicurezza. Il ruolo delle commissioni di vigilanza”. Romagnoli oggi si sente di chiedere a tutte le categorie coinvolte unità e coordinazione per garantire la massima sicurezza agli utenti.

Alberto Romagnoli, presidente ordine degli ingegneri di Ancona

Quanto è importante approfondire la materia della sicurezza nei locali?

«È importante approfondire la materia. Rientra nei nostri compiti garantire la formazione professionale agli iscritti e a tutti gli attori coinvolti dopo mesi di pandemia che avevano messo da parte la tematica relativa alla sicurezza nei locali di pubblico spettacolo, emergenza che aveva preso giustamente la scena per quello che riguarda l’interesse politico. Oggi invece torna nuovamente al centro perché con il Dm del mese scorso sono stati riaperti a pieno regime tutti i locali di pubblico spettacolo, ci avviciniamo alle festività natalizie e al Capodanno, e quindi si ritornerà a utilizzare l’apparato normativo e dei controlli che era antecedente all’ingresso dell’emergenza sanitaria sommato a quello nuovo anti covid».

Quanto pesa il fatto di Corinaldo sulla gestione della sicurezza qui?

«Noi portiamo questa ferita con quello che è successo a Corinaldo su cui ancora la Magistratura indaga. In quel frangente gli attori c’erano tutti, quelli che si occupano della sicurezza nei locali di pubblico spettacolo, a partire dai vigili del fuoco, dai dirigenti tecnici del Comune, dai vigili urbani, fino ai professionisti che fanno tali valutazioni e ai gestori dei locali da ballo, tanti, per questo abbiamo voluto riunirli nella tavola rotonda, per fare il punto della situazione».

Ci sono novità da conoscere in tema sicurezza?

«Le normative sulla pubblica sicurezza non sono variate. Si ritorna in pratica ad applicare tutte le vecchie, temporaneamente non usate appunto, e tornano con tutta la forza e i limiti dell’apparato normativo stesso. Siamo contenti e sposiamo il contributo che ci ha dato l’associazione Co.ge.u, il Comitato Genitori unitario avente come obiettivo il perseguimento della più ampia tutela della salute fisica e psicologica di tutti i ragazzi che frequentano le scuole di Senigallia, con particolare riferimento alla tutela del loro “diritto al divertimento” così come viene sancito dall’articolo 31 della Convenzione sui Diritti all’infanzia».

Cosa chiede al settore e al Governo?

«Vogliamo collaborazione tra tutti affinché su un tema così delicato non si abbassi la guardia, anzi, si mettano in campo dei correttivi per migliorare la gestione e garantire la sicurezza per i ragazzi e per coloro che usufruiscono dei locali. A questi ultimi voglio dire che devono essere sereni perché l’apparato normativo ha dato prova di essere funzionale, ci troviamo in un Paese che ha molto legiferato in questa materia, tante sono le istituzioni che lavorano affinché uno spettacolo possa essere messo in scena e poi altrettante sono quelle che controllano. Lo Stato su questo deve investire perché è chiaro che se da un lato riduciamo l’organico della Prefettura e della Polizia, poi chi li fa i controlli? Questo non è comunque il nostro compito. Auspichiamo di essere sempre tutti coordinati: nessuna fuga davanti da parte nostra, la materia è delicatissima, siamo in prima linea».

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