Osimo

L’authority per energia, gas e acqua multa Astea

La società partecipata con sede a Osimo è stata multata dall'authority Aeegsi, una sanzione che però, rassicurano i vertici Astea, non innalzerà in alcun modo le bollette

OSIMO – I controlli ci sono stati, così come la sanzione che però non è reiterativa nel tempo e non si ripercuote in alcun modo sulle tariffe del servizio idrico né in qualsiasi altra tariffa dei servizi a rete regolati da Astea.

A rassicurare gli utenti è la stessa partecipata con sede a Osimo dopo che la questione è scoppiata in Consiglio comunale a Recanati. L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (Aeegsi) ha svolto una serie di attività ispettive nelle società di gestione del servizio idrico, tra le quali Astea. In base alla normativa vigente, a partire dal 2015, Aeegsi ha effettuato verifiche per accertare la correttezza dei dati e delle informazioni trasmesse, il rispetto delle procedure per la quantificazione dei corrispettivi applicati agli utenti, l’efficienza del servizio di misura incluso lo stato delle connesse infrastrutture e aspetti legati alla definizione dell’aggiornamento tariffario e dell’efficienza gestionale.

La nuova regolazione Aeegsi del servizio idrico è stata implementata solo dal 2013 ed è oggi in piena evoluzione: «Pertanto i gestori si trovano a dover operare in un contesto fortemente innovativo, con regole nuove e con continui aggiornamenti – dicono da Astea -. In uno scenario del genere i gestori trovano enormi difficoltà ad adeguarsi. Spesso le nuove regole Aeegsi impongono modifiche strutturali all’interno della società, quali l’aggiornamento del software gestionale, la modifica della pianta organica, riclassificazioni del piano dei conti, l’introduzione di nuove procedure contabili. A riprova delle difficoltà dei gestori tutte le ispezioni dell’Autorità tra il 2015 e il 2016 si sono poi concluse con una sanzione nei confronti del gestore che l’ha subita».

Astea risulta essere tra i gestori con una sanzione più bassa (17mila euro) rispetto a tanti altri (la media è stata di 69mila euro di sanzione tra i 12 controllati negli ultimi due anni). Per fare alcuni esempi: il Comune di Reggio Calabria ha subito una sanzione di 149mila euro, quello di Catanzaro 88mila, Acquedotto Lucano 83mila, Società Acquedotti Tirreni 29mila e 700, Abc Napoli 123mila, Società Verbano 21mila e 810. Solo Hidrogest (ottomila e 700 euro) ha subìto una sanzione inferiore a quella inflitta ad Astea, che è tuttavia la più bassa se si tiene conto del livello di fatturato. La sanzione, poi ridotta a un terzo, deriva principalmente dalla ricostruzione della stratificazione degli investimenti (dal primo dato storico disponibile, intorno agli anni 1960, al 2012).