Osimo

Juniores Castelfidardo, parla mister Manisera

Il tecnico della squadra Juniores Nazionale del Castelfidardo fa il punto della situazione al termine del girone di andata concluso con 17 punti in 12 partite e il sesto posto in classifica.

CASTELFIDARDO – Archiviata la prima parte della stagione è tempo di bilanci per il Castelfidardo calcio. A livello giovanile i biancoverdi si stanno mettendo in luce nel campionato Juniores Nazionale per gioco e risultati. Tra gli artefici di questo progetto c’è il tecnico Luca Manisera, al primo anno sulla panchina della Juniores ma allenatore di lunga esperienza nel settore giovanile.

Mister, che bilancio fa di questa prima parte della stagione?
«L’impatto con il campionato è stato particolarmente difficile per il gruppo, poi abbiamo inanellato una serie di buoni risultati che ci hanno portato a ridosso della zona play-off. Sono soddisfatto perché si tratta di un gruppo nuovo costruito ad agosto con ragazzi che non avevano mai giocato insieme. Per costruire un’identità ci vuole tempo, pian piano stiamo prendendo coscienza di quello che possiamo fare. I punti guadagnati sono stati davvero sudati»

Cosa manca a questa squadra per fare il salto di qualità e raggiungere le prime della classe?
«Facendo un bilancio con lo staff tecnico abbiamo visto che ci manca un po’ di personalità nelle partite fuori casa. Tra l’altro abbiamo giocato in campi non sintetici e abbiamo trovato qualche difficoltà. In casa invece abbiamo fatto 4 vittorie. Se riusciamo a confermarci anche fuori casa qualche soddisfazione possiamo togliercela. Stanno crescendo tanti ragazzi alla loro prima esperienza in questa categoria, è un campionato difficile, si gioca sempre a ritmi molto alti».

Quant’è importante oltre al risultato anche la prestazione soprattutto in un campionato giovanile?
«Io lo sostengo da sempre che la prestazione aiuta anche a fare risultato. E soprattutto in casa lo abbiamo dimostrato giocando delle belle partite. A volte può capitare che il gioco porti all’errore del singolo ma c’è comunque la volontà di lavorare in questa direzione, tenere palla e creare gioco da dietro è impegnativo ma anche piacevole per chi entra in campo».

Spesso i giocatori hanno dei modelli di riferimento. Luca Manisera come tecnico ha degli allenatori di riferimento?
«Sicuramente ci sono degli allenatori che hanno dei principi di calcio che io condivido, ad esempio ammiro tantissimo Guardiola e in Italia Sarri e anche Di Francesco, perché hanno delle idee di calcio globale, di un calcio che va giocato a ritmi alti e tenendo sempre il possesso palla. Sono tre allenatori che stimo e dai quali cerco di prendere spunto».

Hai lanciato dei giovani in prima squadra, uno su tutti Torresi. Pensi ci siano prospetti interessati che sono pronti anche per la serie D?
«Fare nomi è un po’ relativo in questo momento. Io vedo dei ragazzi che stanno crescendo tantissimo anche a livello fisico. Secondo me ci sono 3-4 nati nel 2000 importanti così come 2-3 del ’99 che il prossimo anno potranno essere molto utili anche in D. Tra l’altro abbiamo anche un 2001 che ora ha qualche difficoltà dal punto fisico ma è un gran talento che può darci una grossa mano sia quest’anno che il prossimo anno essendo così giovane. Io penso che 2-3 ragazzi il prossimo anno possano essere utili per la prima squadra».

Archiviato il girone di andata, cosa ti auguri per il girone di ritorno?
«Mi auguro di iniziare il girone di ritorno con un approccio migliore rispetto a quello di andata. Adesso abbiamo le prime tre partite contro le prime tre del campionato. Se riusciamo a fare dei punti sicuramente cresce l’autostima che forse in questo momento è quello che ci manca di più, e poi si può puntare ai play-off che comunque rimangono un sogno, un obiettivo su cui basare il nostro impegno, ma la cosa più importante è far crescere dei ragazzi e sperare veramente che il prossimo anno ci siano dei giocatori che possano essere utili per la prima squadra».

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