Osimo

Giro d’Italia 2018, presentata la tappa di Osimo. Ecco il percorso

Presenti il Ct Davide Cassani e il due volte vincitore del Giro Ivan Basso. La Corsa Rosa si snoderà nelle vie della città con con 4 salite, 2 tratti in pavè e il Gran Premio della Montagna a Villa

OSIMO – Cresce l’attesa per l’arrivo ad Osimo del Giro d’Italia 2018. Dopo il passaggio della Tirreno-Adriatico di ieri domenica 11 marzo, con l’arrivo nella vicina Filottrano, ora è la volta della Corsa Rosa che farà tappa a Osimo il prossimo 16 maggio proveniente da Assisi e ripartirà il 17 alla volta di Imola. Oggi pomeriggio alle 18.30, nella splendida cornice del Teatro La Nuova Fenice, è stata ufficialmente presentata la tappa osimana del prossimo Giro. Nutrita e di valore la platea degli ospiti presenti: Ivan Basso (maglia rosa nel 2006 e 2010), Alessandro Petacchi, Andrea Tonti, Davide Cassani (CT della Nazionale Ciclismo), Renato di Rocco (Presidente della Federazione), Mauro Vegni (direttore del Giro), la giornalista Rai di “Processo alla tappa” Alessandra De Stefano e il Sindaco di Osimo Simone Pugnaloni a far gli onori di casa. Proiettato in avvio dell’evento un video omaggio a Fred Mengoni a pochi mesi dalla sua scomparsa.

IL PERCORSO DENTRO OSIMO – La Corsa Rosa si snoderà nelle vie del centro storico con un percorso che mira a fare selezione, con 4 salite brevi ma impegnative, tra cui un gran premio della montagna e due tratti in pavè. La carovana giungerà ad Osimo proveniente da Filottrano, ancora in omaggio all’indimenticato Michele Scarponi, poi affronterà le curve di Montoro in discesa fino al bivio del Mc Neil, dove svolteranno a sinistra in direzione del Padiglione.

La salita di via Striscioni

Giunti al semaforo il percorso si snoda ancora a sinistra lungo via Di Jesi in direzione delle Casenuove e una volta giunti davanti al PalaBaldinelli devieranno a destra per la prima salita del percorso cittadino, quella di via Striscioni che passa dentro l’abitato della Villa, in cima alla quale sarà posizionato il traguardo del Gran Premio della Montagna. Sono 700 metri di salita ai piedi del Monte della Crescia, con un dislivello di 69 metri e una pendenza media del 9%, ma la prima parte è più impegnativa con un tratto al 12%-14%. È improbabile comunque che si scelga questo tratto per andare in fuga. Da qui mancano ancora 9 chilometri al traguardo e il bello deve ancora arrivare.
Una volta in cresta alla Villa i ciclisti si lasceranno sulla sinistra l’ex Smom, il vecchio ospedale abbandonato, e proseguiranno in direzione San Paterniano, da lì lungo via Chiaravallese verso il Cimitero Maggiore in direzione Largo Vittorio Veneto, dove ad attenderli ci sarà la Costa del Borgo, una rampa in pavè di 250 metri, che rappresenta la novità principale rispetto al percorso di 24 anni fa, nel precedente arrivo ad Osimo del Giro d’Italia.

Il “muro” della Costa del Borgo

Quasi impossibile per gli appassionati poterla fare in bici perché molto transitata dalle auto e con senso unico di marcia in discesa. È un vero e proprio muro con una pendenza massima che arriva al 16%. Terminata la salita si percorre via Fonte Magna nel senso opposto a quello solito di transito, fino ai Tre Archi dove inizia un tratto in discesa lungo via Guazzatore con la temibile curva che piega a destra da prendere a tutta velocità. Un tratto rischioso. Si prosegue per via Don Sturzo e ci si lascia il “Colosseo” alla sinistra per deviare a destra prima della rotatoria dello Smindolo, da lì si risale via Marco Polo superando le Fornaci e si prosegue in direzione di via C.Colombo ma di nuovo il percorso devia a destra per imboccare la terza salita del circuito cittadino, quella di via Olimpia, con i suoi 600 metri di lunghezza e una pendenza media del 13%, dove potrebbe partire lo scatto decisivo verso il traguardo finale.

Via Olimpia

L’ingresso da via Marco Polo è stretto, se si rimane nelle retrovie del gruppo è facile prendere un distacco non più recuperabile.
Terminata la salita si affianca lo storico stadio Diana e si esce su via Battisti, da lì si va in direzione Largo Trieste e si entra nella porta d’ingresso della città storica, i Tre Archi, per l’ultimo tratto in salita e in pavè del percorso, quei 600 metri al 10% di pendenza di via Matteotti, ribattezzato “scatto Argentin” dagli appassionati di ciclismo perché proprio in questo tratto di pavè nel 1994 Moreno Argentin mise a segno lo scatto decisivo e fece il vuoto, vincendo tappa e maglia rosa.

I Tre Archi, l’ingresso in via Matteotti

Si scollina in Piazza Dante e si percorre l’ultimo tratto in leggera discesa lungo Corso Mazzini, dove i possibili scenari sono due: un arrivo in volata tra un gruppo ristretto di corridori oppure la passerella finale di un solo uomo in fuga, proprio come accadde ad Argentin 24 anni fa, giunto a braccia alzate sul traguardo di Piazza del Comune.

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