Osimo

Filottrano, al via la raccolta fondi per la scuola di ciclismo “Michele Scarponi”

Le donazioni andranno a finanziare due percorsi educativi: la nascita della scuola di ciclismo "Michele Scarponi" e il progetto di educazione alla mobilità sostenibile che coinvolgerà mille classi di ragazzi delle scuole medie di tutta Italia

Marco Scarponi
Marco Scarponi

FILOTTRANO – «Vi invito a fare una donazione alla Fondazione Michele Scarponi. Le donazioni andranno a finanziare due percorsi educativi bellissimi che stiamo preparando per il prossimo anno: la nascita della scuola di ciclismo Michele Scarponi e il progetto di educazione alla mobilità sostenibile che coinvolgerà mille classi di ragazzi delle scuole medie di tutta Italia». L’appello è di Marco Scarponi, fratello dell’indimenticato Michele, l’aquila di Filottrano, in occasione del suo compleanno. La Fondazione nata dopo la morte di Michele, e di cui è segretario generale, infatti ultimamente ha lanciato anche una campagna di raccolta fondi per la nascita della scuola di ciclismo intitolata proprio al grande ciclista: «Una scuola per lo sviluppo del ciclismo giovanile e per educare i giovani che si avvicinano per la prima volta a questo sport e che ancora non sono pronti per l’impegno e la dedizione richiesta dal ciclismo agonistico vero e proprio, in modo che crescano respirando la libertà delle due ruote con la tenacia necessaria e il rispetto delle regole, come dei grandi campioni».

Nel nome di Michele la Fondazione lavora creando e finanziando progetti che hanno come fine l’educazione al corretto comportamento stradale. L’obiettivo primario della Fondazione è sensibilizzare le persone ad essere sulle strade con la consapevolezza di non essere sole e diffondere valori quali il rispetto della persona e delle regole, l’incontro, la coesione sociale, l’accoglienza e il sostegno per creare così un mondo migliore. «La sicurezza è un tema sempre molto importante e noi ci battiamo ogni giorno per questo, anche perché non ci può essere una mobilità sostenibile di cui si parla tanto senza sicurezza stradale. Speriamo che presto tutti quanti, sia chi lavora nel campo educativo che chi si trova in politica, mettano in chiaro un percorso più intenso che vada a risolvere le vere cause della violenza stradale che sono l’alta velocità soprattutto e la distrazione. È ora di fare sul serio perché siamo fermi ormai da dieci anni a certi numeri, che poi sono vite, e non riusciamo ad abbassarli».

Tante sono le iniziative della Fondazione: domenica 5 dicembre ad esempio una vera festa in bicicletta per tutti i bambini e ragazzi al bike park di Cingoli all’insegna del divertimento e della sicurezza. Si parte proprio dai più giovani, dall’educazione, per farli diventare adulti responsabili sulle strade. «La giornata mondiale delle vittime della violenza stradale che si è tenuta proprio domenica scorsa, 21 novembre, è stata ricca di eventi e di riflessioni, ma il giorno che conta è sempre il successivo e oggi noi continuiamo a pedalare per una strada giusta, senza più vittime».

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