Osimo

Codice della strada, la Fondazione Scarponi deposita petizione alla Camera

Tra le proposte avanzate dall'ente dedicato al campione di ciclismo scomparso a Filottrano nel 2017, limitare la velocità nei centri urbani a 30 chilometri orari e l'installazione di dispositivi di limitazione di velocità sui veicoli

Marco Scarponi (secondo da sinistra) in audizione alla Camera dei Deputati
Marco Scarponi (secondo da sinistra) in audizione alla Camera dei Deputati

FILOTTRANO – Sensibilizzare alla sicurezza stradale dei ciclisti. È con questo obiettivo che la Fondazione Michele Scarponi, ieri (28 febbraio) si è recata in Commissione Trasporti, alla Camera, dove è stata ascoltata in occasione delle modifiche al codice della strada.

L’incidente accaduto a Michele Scarponi, famoso ciclista di Filottrano morto travolto da un furgone, e i numerosi sinistri che coinvolgono con sempre maggiore frequenza gli utenti delle due ruote, causando spesso lesioni permanenti, vedono la Fondazione in prima linea nel sensibilizzare sul tema.

Alla Camera, la Fondazione si è espressa contrariamente all’aumento della velocità fino ai 150 km/h in autostrada e con l’occasione ha depositato le petizioni di cui è promotrice per la tutela di adulti e bambini che utilizzano la bicicletta sulle strade italiane. Parere favorevole, invece per le misure che hanno come obiettivo la sicurezza e la promozione della mobilità ciclistica, oltre che dell’utenza fragile.

Tra le proposte avanzate dalla Fondazione, quelle di limitare la velocità nei centri urbani a 30 kilometri orari, come avviene nel resto d’Europa, inserire ai semafori striscia di arresto avanzata per i ciclisti, consentire di usare le corsie per il Trasporto Pubblico Locale e permettere il doppio senso ciclabile in alcune strade ad uso condiviso tra pedoni e ciclisti dove la velocità è particolarmente moderata. La Fondazione si farà anche promotrice della proposta volta a consentire ai ciclisti di percorrere le strade extraurbane “affiancati in due”, con l’obiettivo di aumentare la visibilità e la maggior sicurezza.

Una raccolta firma è stata avviata nei giorni scorsi per indicare una distanza minima di 1,5 metri nel sorpasso delle biciclette all’interno dell’art.148 del codice della strada, in sostituzione del termine “distanza adeguata” come attualmente è indicato. Inoltre la campagna chiede la definizione delle sanzioni, nell’ambito della Legge 366 del 19/10/1998 per gli enti che non provvedono a realizzare percorsi ciclabili nel caso di strade di nuova realizzazione o manutenzioni straordinarie come previsto dall’Art. 10.

Una ulteriore petizione della stessa Fondazione chiede  l’installazione obbligatoria dei dispositivi di limitazione di velocità ISA (sistema di adattamento intelligente della velocità) sui veicoli: si tratta di dispositivi in grado di adeguare la velocità dei veicoli a seconda del limiti imposti sulla strada, un sistema già sperimentato con successo e valutato positivamente in diversi studi e ricerche internazionali, tra cui l’ETSC (European Transport Safety Council) che lo promuove come una soluzione importante per ridurre la mortalità e la lesività degli scontri stradali.
Una campagna, quella per l’introduzione dell’ISA, veicolata in tutti i Paesi dell’Unione Europea e promossa nel resto del mondo affinché possano svilupparla in tutti i Paesi aderenti all’ONU.

 

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