Osimo

Estate 2022, cresce il turismo marchigiano e quello religioso tiene testa

È ripartenza dopo l'emergenza Covid. Tornano i treni bianchi dell'Unitalsi verso la basilica della Santa Casa di Loreto, il più grande santuario mariano d'Italia

I pellegrini arrivati a Loreto (foto Unitalsi)
I pellegrini arrivati a Loreto (foto Unitalsi)

MARCHE – Il turismo religioso è un “business” anche nelle Marche, con Loreto in testa. In particolare la basilica della Santa Casa, il più grande santuario mariano d’Italia, visitata ogni anno da milioni di pellegrini e produttrice di un notevole indotto turistico, fa rientrare a pieno titolo la città mariana in quella tipologia di turismo.

La ripartenza è datata 2022, dopo l’emergenza Covid. Sono tornati anche i treni bianchi dell’Unitalsi nella città mariana: si prega, si parla di formazione, comunicazione e ascolto, si gioisce e si canta con i giovani arrivati anche per la processione aux flambeaux di Ferragosto. «Un nuovo inizio, fatto con fatica e con immensa gioia – dice Nicoletta De Paolis, presidente della sottosezione Unitalsi di Civitavecchia, definendo in particolare il pellegrinaggio a Loreto che ha visto protagonisti i soci della Sezione Romana Laziale -. Quindici malati degli istituti di Civitavecchia sono arrivati al santuario mariano, la prima esperienza dopo la sospensione per il Covid. Accompagnati da cinque volontari, sono stati nel santuario mariano della cittadina assieme ad altri duecento partecipanti da tutta la regione, per riprendere dopo due anni di interruzione l’esperienza che più di tutte caratterizza l’associazione. Per la prima volta dall’inizio della pandemia i ragazzi hanno potuto lasciare gli istituti per stare qualche giorno fuori. Un’esperienza intensa e che, purtroppo, ancora non è la normalità: la ripresa dei contagi di questi giorni ha infatti di nuovo fermato le attività nelle strutture sanitarie e non permette ai malati di avere contati con l’esterno».

Non solo Loreto

Il turismo religioso è una potenzialità da sviluppare. Rappresenta l’1,5 per cento del totale dei flussi turistici in Italia per un totale 5,6 milioni di presenze ed è di appeal soprattutto per la clientela straniera, che costituisce circa il 60 per cento. Non solo a Loreto si parla di questo tipo di turismo ma anche in vari altri centri spirituali meno conosciuti nelle Marche. Grazie al passaggio di camaldolesi, cistercensi e francescani infatti, la regione è costellata non solo di abbazie, conventi e monasteri ma anche di eremi, luoghi che sprigionano un fascino unico che nasce dalla simbiosi fra l’incredibile bellezza naturale del paesaggio circostante e l’aura mistica che avvolge siti devoti a preghiera, penitenza e ritiro.

Tassello importante per le Marche che nel mese di giugno ha accolto oltre 60mila turisti stranieri, soprattutto olandesi e inglesi, per un totale di 280mila pernottamenti, con una media di quattro giorni di presenza e di visita anche in questi luoghi. I dati superano quelli registrati nell’anno pre-Covid 2019 secondo Cna Marche, sulla base di un’indagine di Cna Commercio e Turismo. Per i turisti stranieri, non solo alloggi ma anche ristorazione, visite a città e borghi d’arte. Notevole anche la presenza di turisti italiani, per un giugno da tutto esaurito, dopo due estati anomale a causa delle restrizioni pandemiche. Due terzi dei turisti hanno privilegiato gli alberghi mentre il restante terzo si è diviso tra bed and breakfast e agriturismi.

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