Osimo

La sfida pubblica dei tre candidati a sindaco si accende sul dissesto

Animato il partecipatissimo incontro di ieri sera, giovedì 1 giugno, con i tre candidati a sindaco di Offagna che si sono sfidati su tanti temi cari ai cittadini. Quello più "caldo" il dissesto e le modalità per uscirne

I tre candidati a sindaco di Offagna: da sinistra Ezio Capitani, Donatella Manetti e Danilo Pasqualini

OFFAGNA – “Offagna tra cinque anni” era il titolo dell’incontro pubblico di giovedì sera, primo giugno, per mettere faccia a faccia i tre candidati a sindaco di Offagna. Ezio Capitani per la civica di centrosinistra “Rinascita per Offagna”, Donatella Manetti con “Offagna per tutti” di ispirazione democratica e Danilo Pasqualini a capo della lista civica di area centrodestra “Per la nostra Offagna”, si sono interfacciati con un pubblico delle grandi occasioni nella chiesa del Ss. Sacramento. Il confronto è stato organizzato in collaborazione con il Comitato per il bene di Offagna e ha previsto due parti, prima le domande dei giornalisti della stampa locale e poi le richieste aperte da parte del pubblico moderate da Antonio Spadaccini.

Il pubblico nella chiesa del Ss. Sacramento

La scaletta serrata prevedeva discussioni sullo sport con focus sulla convenzione comunale del campo “Vianello”, poi sul futuro della scuola materna, che rischia la chiusura a fronte del taglio dei contributi comunali a causa del dissesto, della elementare e della media, soprattutto dopo l’annuncio del sindaco di Osimo della costruzione di una nuova secondaria di primo grado nell’attigua San Biagio. Si è parlato di servizi sociali ai giovani, che si sono visti chiudere il centro giovanile sempre per mancanza di fondi, e agli anziani che pure stentano a tenere in piedi il proprio punto di ritrovo. Infine il tema caldo, come gestiranno il dissesto i tre candidati qualora dovessero sedere sulla poltrona di sindaco? Il bilancio del Comune, di circa un milione e 400mila euro, è gravato anche da una multa di 300mila euro a causa dell’ovvio sforamento del patto di stabilità per il dissesto. Le aliquote delle imposte, per legge in questi casi, sono state elevate al massimo possibile. Ecco come hanno risposto:

Capitani: «Innanzitutto dobbiamo dire che il dissesto è conseguenza sì della causa milionaria post morte del piccolo Amos Guzzini ma anche della gestione irresponsabile della vecchia amministrazione. Bisognerà fare perno sul volontariato sfruttando l’associazionismo e cercare risorse fuori. Creeremo il progetto “Salviamo Offagna” istituendo prima una consulta e poi un fondo privato con finalità sociale cui far confluire i soldi anche del 5permille».

Manetti: «Il Comune ha 90 giorni di tempo dall’elezione del sindaco per presentare il bilancio riequilibrato. Se il Ministero non lo approva, l’11 settembre arriverà un nuovo commissario. Noi ci siamo già attivati per togliere la multa intanto facendo firmare dai parlamentari un emendamento per inserire Offagna tra i Comuni in dissesto per disgrazia. Se entro il 30 giugno non riceveremo risposta, io con il mio gruppo mi incatenerò a Montecitorio. La sentenza Guzzini comunque non è definitiva, la famiglia magari potrà ridiscuterne le condizioni con il nuovo sindaco».

Pasqualini: «Il presidente nazionale dell’ordine degli avvocati nel 2015 ha scritto, in relazione al caso Guzzini, che la negligenza è stata del Comune. Bisognerà comunque attingere a fondi regionali, statali ed europei, da soli non possiamo farcela».

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