Osimo

Delitto di Osimo, il fratello e la mamma di Ilaria ricevuti dai Servizi sociali. Resta in carcere il marito

Al centro dell’incontro la possibilità di essere tenuti aggiornati costantemente sull’evolversi della situazione che riguarda le due piccole bambine di Ilaria, e su come muoversi dal punto di vista legale per poterle vedere prima possibile

I carabinieri nel casolare a Padiglione di Osimo dove è stato trovato il cadavere di Ilaria Maiorano (Immagine di repertorio)

OSIMO – A quasi una settimana dal delitto che visto vittima Ilaria Maiorano, 41enne di Osimo morta nella sua abitazione di via Montefanese l’11 ottobre scorso, questa mattina (lunedì 17), il sindaco Simone Pugnaloni ha incontrato il fratello, Daniele, e la mamma Silvana che sono stati ricevuti in Municipio dai Servizi sociali.

Intanto, resta in carcere il marito di Ilaria Maiorano, Tarik El Ghaddassi, 42 anni. L’uomo era in stato di fermo per omicidio volontario aggravato fino a oggi quando l’arresto è stato convalidato.

Al centro dell’incontro tra il sindaco Pugnaloni e i familiari di Ilaria, la possibilità di essere tenuti aggiornati costantemente sull’evolversi della situazione che riguarda le due piccole bambine di Ilaria, e su come muoversi dal punto di vista legale per poterle vedere prima possibile. «È stato anche l’occasione per ribadire l’impegno da parte dell’amministrazione comunale di sollecitare le autorità preposte a fare di più per i diritti delle donne e per il sostegno alle famiglie più fragili», ha detto il primo cittadino.

La stessa famiglia Maiorano ha voluto rilanciare un proprio appello: «Ci spiace che la tragedia di Ilaria possa aver sollevato polemiche politiche, la nostra accusa di averla lasciata sola non era rivolta direttamente al Comune di Osimo né tanto meno alle assistenti sociali, semmai alle leggi dello Stato che dovrebbero consentire azioni più incisive e tradursi in conseguenze e pene certe. Il nostro appello è alle forze dell’ordine e soprattutto alle autorità giudiziarie affinché si faccia prima possibile chiarezza e giustizia su quanto accaduto e si lavori costantemente a livello nazionale per evitare il ripetersi di altri episodi così drammatici». La fiaccolata promossa dal sindaco, ex compagno di scuola della vittima alle elementari, domenica 16, è stata organizzata oltre che per ricordare Ilaria, la cui famiglia da parte di madre è originaria di Introdacqua (L’Aquila). L’appuntamento è stato anche l’occasione per una riflessione e per ribadire il no a qualsiasi forma di violenza sulle donne che nella maggior parte dei casi si verifica proprio tra le mura domestiche.

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