Osimo

Osimo, una serata tra amici rischia di trasformarsi in tragedia

In attesa di essere trasferito al Centro grandi ustionati di Cesena un 65enne osimano. Ferita anche la nuora incinta martedì sera, 26 giugno

OSIMO – Una serata tra amici come tante è finita quasi in tragedia per un brutto incidente domestico. Un osimano, presente alla cena con il padre e la moglie, ha raccontato cos’è successo martedì 26 giugno. «Siamo stati invitati a cena a casa di nostri amici, una villetta a schiera accanto alla mia in via San Leopardo a Osimo. Eravamo nel giardino, dopocena. Il figlio del proprietario è andato a “rimboccare” il dispositivo fai da te creato per allontanare le zanzare, metà sottovaso rettangolare largo quattro dita con all’interno uno stoppino di lana alimentato forse da biometanolo che dura appena un’ora e poi deve essere riacceso. Forse il ferro era surriscaldato e la fiamma non si era spenta del tutto, fatto sta che al contatto con la sostanza c’è stata una fiammata che ha investito in pieno mio padre, le gambe di mia moglie incinta al settimo mese e il nostro cane sul suo grembo». Il panico è scattato in un attimo mentre i presenti cercavano di domare le fiamme. Il padre, 65enne originario di Loreto in pensione ma per una vita impiegato nell’ambito delle trivelle, è rimasto ferito in maniera gravissima. Meno grave la moglie e il cagnolino.

«Mio padre era una palla di fuoco, l’ho buttato a terra e gli ho tolto i vestiti. Non avevo a disposizione acqua. Sono arrivate tre ambulanze e l’automedica. È rimasto vigile finché non l’hanno intubato e portato all’ospedale di Torrette in Rianimazione. Ha riportato ustioni sul 70 per cento del corpo, temiamo per la sua vita – continua il figlio -. Mia moglie è stata portata all’ospedale di Osimo, piangeva perché non sentiva più il bambino. Da lì è stata dimessa e il fratello l’ha portata al Salesi dove le hanno fatto un’ecografia. Sta meglio. È riuscita ad arginare da sola il danno perché si è buttata nel piccolo stagno di tartarughe che le era vicino più di qualunque altra cosa lì nel giardino. Il nostro cane, un pincher, oggi si trova in una clinica a Macerata».

Passata la concitazione di quei momenti terribili, il figlio guarda al futuro più prossimo: «Per mio padre attendiamo che venga portato a Cesena al reparto grandi ustionati. Non abbiamo sporto denuncia ma mi riserverò di parlare con un avvocato».

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