Osimo

Recuperati 35 kg di rame ferroviario, due i denunciati

Nel deposito di rottami a Castelfidardo recuperati spezzoni di rame ferroviario sagomato e parti di veicoli risultati poi rubati. L'attività di controllo, che rientra nell'operazione "oro rosso", è stata portata avanti dal Compartimento di Polizia Ferroviaria di Ancona

CASTELFIDARDO – Nel deposito di rottami recuperati 35 chilogrammi di spezzoni di rame ferroviario sagomato e parti di veicoli risultati poi rubati. I due titolari dell’attività sono stati denunciati in quanto sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per lo smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi. L’operazione nella giornata di ieri, mercoledì 18 aprile, ad opera del Compartimento Polizia Ferroviaria di Ancona. Questo nell’ambito del piano Nazionale disposto dal Servizio di Polizia Ferroviaria per il contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario, con mirati servizi nel territorio delle tre regioni di competenza, Marche, Umbria e Abruzzo.

L’attività si è svolta sia in ambito ferroviario sia nei numerosi siti di autodemolizione e deposito rottami, dove a volte è stata riscontrata la presenza di rame rubato del genere utilizzato per le infrastrutture elettriche delle ferrovie. Oltre al danno economico rappresentato dal materiale pregiato sottratto, il furto provoca tutta una serie di ulteriori problematiche legate alla circolazione del traffico ferroviario che, inevitabilmente, subisce pesanti interruzioni e ritardi in attesa che venga ripristinata la struttura danneggiata.

I controlli hanno visto impegnati circa 50 operatori che hanno pattugliato decine di km di linea ferroviaria, controllato 66 persone e quasi 30 depositi di rottami. In uno di questi, nella zona di Castelfidardo, gli operatori della Polfer in collaborazione con gli agenti del Compartimento Polizia Stradale di Ancona, hanno rinvenuto numerosi spezzoni di rame ferroviario sagomato per un peso complessivo di 35 kg nonché parti di autoveicoli e motoveicoli risultati rubati. I due titolari, denunciati in stato di libertà, inoltre, sono risultati sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per lo smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi. Tutta l’area è stata sottoposta a sequestro.

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