Osimo

Covid e minori, ecco il valore dei Servizi sociali: 92 famiglie in difficoltà seguite a Osimo

Attualmente sono seguiti molti nuclei familiari, di cui il 70% prevedono sostegno e presa in carico da parte del Servizio. Il commento dell'assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni

Il Comune di Osimo
Il Comune di Osimo

OSIMO – Nell’ambito della definizioni di politiche per garantire diritti, protezione e cura a tutti i bambini e ragazzi nella fascia adolescenziale, specialmente i più fragili, chiara è la fotografia della situazione dell’area famiglia e tutela minori facente capo al Servizio sociale del Comune di Osimo. Attualmente sono seguiti 92 nuclei familiari su mandato della Procura minorile (inchieste socio-ambientali), tribunale per i minorenni (tutela in senso stretto) e tribunale ordinario (conflittualità genitoriale e separazioni giudiziali). Il 70% di questi fascicoli prevedono un “Affido al servizio sociale dei minori”, dove il Servizio ha compiti di sostegno e controllo che implica una presa in carico impegnativa e costante.

Per alcune di queste situazioni (sei), il Comune ha attivato un servizio di assistenza educativa domiciliare oppure supervisiona incontri protetti tra i minori e una delle figure genitoriali (cinque). Per altre attiva un lavoro di rete con i servizi specialistici eventualmente coinvolti, come l’Stdp (Servizio territoriale per le dipendenze patologiche) e il Csm (Centro di salute mentale) dell’Asur. Continuo il lavoro con i consultori familiari e i Cav (Centri di aiuto alla vita). Altri interventi inerenti la tutela minori sono rappresentati dagli inserimenti in centri diurni del territorio, in comunità educative (con compiti di monitoraggio del minore e interventi di recupero sulla famiglia d’origine), affidi etero/intra familiari, affidi diurni e lavoro con le “famiglie d’appoggio”. Assieme ai Servizi sanitari sono stati i Servizi sociali dei Comuni a sostenere le fasce di popolazione più fragili, non soltanto recependo le indicazioni arrivate dal livello centrale ma anche ripensando e riorganizzando i propri servizi e mettendo in campo inedite forme di vicinanza alle persone, alle famiglie, in alcuni casi coinvolgendo attivamente la comunità locale.

Il commento del vicesindaco Andreoni

Il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali Paola Andreoni commenta: «L’emergenza Covid-19 ha generato uno stato di allerta sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista economico, con significative ricadute in ambito sociale, che hanno principalmente coinvolto le fasce di popolazione che già vivevano in condizioni di bisogno, di povertà, di isolamento o malattia. In questi ultimi tempi stanno ancor più emergendo tra gli effetti collaterali della pandemia situazioni di solitudine che hanno colpito principalmente i giovani. Dati ministeriali dimostrano come l’isolamento, in particolare, incide sul fenomeno della devianza minorile che comprende varie condotte contrarie a regole sociali e morali comunemente condivise. Molte delle forme di devianza minorile si diffondono attraverso il ricorso frequente al mondo del web e dei social media, dove è possibile entrare in contatto con account e profili che trasmettono messaggi ispirati all’illegalità, ma anche attraverso giochi violenti, di particolare tendenza che determinano emulazione. Attraverso questi giochi violenti in cui tutto viene annientato, tutto diventa morte, si perde quella risonanza emotiva di fronte ai fatti a cui si assiste o a gesti che si compiono. È necessario che i genitori, le agenzie educative, protagonisti istituzionali e non, prestino la massima attenzione ai ragazzi instaurino con loro un rapporto di fiducia e li guidino in un percorso di legalità».

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