Osimo

Coronavirus, l’alberghiero di Loreto pianifica la didattica online

Nella piena consapevolezza della difficile situazione in cui versa il Paese, la scuola si è mossa in fretta per garantire a tutti gli studenti strumenti utili per realizzare tutte le forme possibili di didattica a distanza. Un lavoro d’equipe, pianificato e realizzato in pochi giorni per rispondere al rapido aggravarsi dell’emergenza Coronavirus

L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto
L'istituto "Einstein-Nebbia" di Loreto

LORETO – Dopo pochi ma intensi giorni di preparativi, l’istituto di istruzione superiore “Einstein-Nebbia” comunica la completa operatività nella didattica online. Nella piena consapevolezza della difficile situazione in cui versa il Paese, la scuola si è mossa in fretta per garantire a tutti gli studenti strumenti utili per realizzare tutte le forme possibili di didattica a distanza. Un lavoro d’equipe, pianificato e realizzato in pochi giorni per rispondere al rapido aggravarsi dell’emergenza Coronavirus (Covid-19) su scala nazionale. La grande professionalità del personale di segreteria, degli assistenti tecnici e tutti gli Ata ha permesso di creare una grande rete per favorire l’incontro e lo scambio virtuali fra docenti e alunni per le lezioni, i compiti e le verifiche.

«Un ringraziamento speciale va a tutti i docenti – sottolinea il professor Gabriele Torquati, dirigente scolastico -. Si sono resi disponibili, ben oltre l’orario di lavoro, nel desiderio di accompagnare con responsabilità i ragazzi, nel rispetto degli impegni educativi assunti anche con le famiglie, malgrado lo stravolgimento dei ritmi di vita e di lavoro imposti dalle disposizioni per il contenimento dei contagi. La scuola sta garantendo un’organizzazione del lavoro agile e soprattutto rispettosa delle regole definite dal Governo per la salvaguardia della salute di tutti. La nostra comunità sente il bisogno di ringraziare profondamente gli operatori sanitari, che senza sosta combattono in prima linea questo “nemico invisibile” mettendo a rischio la loro stessa salute. Come educatori, sta a noi fare la nostra parte nel sensibilizzare tutti i nostri ragazzi e le loro famiglie a stare a casa».

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