Osimo

Comuni “rifiuti free”, Castelfidardo al top

La città della fisarmonica vince il premio di Legambiente per la differenziata. La prossima sfida è diminuire il secco residuo, come spiega l'assessora all’Ambiente Romina Calvani

L'assessore all'Ambiente Romina Calvani ritira il premio Legambiente
L'assessora all'Ambiente Romina Calvani ritira il premio Legambiente

CASTELFIDARDO – Con una percentuale di raccolta differenziata pari al 76,1 per cento, Castelfidardo è il Comune più “riciclone” delle Marche nella categoria con una popolazione superiore ai 15mila abitanti. Un risultato ragguardevole che ha permesso di aggiudicarsi il premio attribuito da Legambiente il 27 giugno scorso a RomaEventi nel contesto dell’EcoForum. «Doveroso innanzitutto ringraziare quanti hanno contribuito a raggiungere questo traguardo, prodigandosi quotidianamente sul territorio: gli uffici comunali, l’Ata, il gestore Rieco e soprattutto ogni singolo cittadino che con spirito di collaborazione e coscienza ambientale si è adattato a normative sempre più stringenti, rispettando modi e tempistiche del conferimento e abituandosi a utilizzare gli appositi kit con il codice», sottolinea l’assessora all’Ambiente Romina Calvani. Un grande lavoro di squadra in cui l’elemento da prendere a riferimento sono i 75 chili di secco residuo prodotti pro-capite nel 2017. In questa 25esima edizione, Legambiente ha inoltre rinnovato la suddivisione delle categorie (sotto i cinquemila abitanti, tra cinquemila e 15mila, oltre i 15mila e i Capoluoghi) facendo ricadere Castelfidardo in una fascia, la terza, ancora più competitiva. Una soglia che consente di definirsi “Comune rifiuti free” su cui si gioca la prossima sfida.

«Siamo un’eccellenza ma non ci culliamo sugli allori e invitiamo a focalizzarci su questo dato del secco residuo (il sacco nero dell’indifferenziata) per abbassarlo ulteriormente. Su di esso andrà calibrata la tariffa puntuale, che è un passaggio obbligato da compiersi nei prossimi anni e che stimola un impegno ancor più diretto: più inquini più paghi, meno inquini meno paghi», spiega Calvani, facendo notare come una buona differenziata eviti aggravi dei costi della discarica, con inevitabile aumento della Tari sui cittadini, e allontani l’ipotesi di nuove discariche o nuovi impianti, come i termovalorizzatori, dannosi per la salute e sicuramente non consoni all’economia circolare dei rifiuti.

Il 76,1 per cento di Castelfidardo è l’apice di un costante miglioramento. Negli anni scorsi si era raggiunto addirittura l’81 per cento ma i parametri assunti per il conteggio erano differenti perché vi confluivano anche gli sfalci e le potature che incidono per un cinque per cento circa. Il ricalcolo, epurato da tale frazione, ha dunque generato una apparente flessione che tale non è evidenziando anzi un trend in aumento nella gestione virtuosa dei rifiuti.

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