Osimo

Osimo, commercio da segno più ma la Cna contesta i dati

Il Comune ha reso pubblici i numeri dello Sportello unico per le attività produttive, dati positivi che però, secondo la Cna di zona sud, devono essere interpretati

Osimo, polizia municipale
Una pattuglia della municipale nel centro storico di Osimo

OSIMO – Il Comune di Osimo ha reso pubblici i dati dello Sportello unico per le attività produttive, dati positivi che però, secondo la Cna di zona sud, devono essere interpretati. «I dati elaborati infatti riguardano le pratiche trattate dal Suap mentre i dati della natimortalità delle imprese sono quelli trattati dalla Cciaa delle Marche e indirettamente dalle associazioni di categoria» commenta Andrea Cantori, segretario della Cna di Osimo.

È ancora presto per avere un dato sull’andamento delle imprese nella zona Sud di Ancona ma dai primi dati che possiamo estrapolare ci risulta un numero di imprese nate a Osimo inferiore al dato comunicato (da una prima elaborazione risultano 132 aziende nate nel 2019). La divergenza risiede, probabilmente, nel fatto che il Comune prende in considerazione anche le “non imprese”, cioè i bed and breakfat e gli hobbisti che non hanno partita Iva e quindi non sono considerate imprese. I nostri dati sono ancora parziali e quindi non possiamo dare giudizi sull’andamento del Comune in termini di natimortalità. Nei prossimi giorni cercheremo di elaborare l’andamento di zona».

L’assessore al Commercio Michela Glorio ha comunicato, dati alla mano, che ci sono state 185 nuove aperture, 111 cessazioni e 103 variazioni-subingressi, dati che testimoniano un saldo positivo per 74 realtà, quindi dinamicità, ma anche ricambio.
Saltano all’occhio 28 nuove aperture di attività che erogano servizi sanitari o socio-sanitari, cinque nuove attività sportive, sette nuovi tesserini per creativi e 13 per hobbista, 12 aperture di servizi alla persona e 23 strutture ricettive aperte (a fronte di due chiusure).
In tutto sono mille e 459 le pratiche gestite tramite il portale online. Ha confermato anche le buone pratiche sui dehors. «Per quanto riguarda il contributo ai dehors riproposto anche per il 2020 – chiude Cantori -, riteniamo sia un provvedimento positivo che va incontro alle esigenze dei commercianti».

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