Osimo

Castelfidardo, Sinistra Unita chiede la valorizzazione della Selva

«Ci si dovrebbe concentrare su quale sia il percorso più corretto per il raggiungimento di una maggiore tutela», dice il partito

La Selva di Castelfidardo

CASTELFIDARDO – La Selva di Castelfidardo rappresenta un patrimonio naturalistico e ambientale unico nel suo genere e, oltre ad aver ottenuto un riconoscimento regionale come area protetta, è anche un sito di interesse comunitario. In quanto tale può ambire ad una maggiore tutela attraverso l’istituzione di una nuova riserva naturale o parco regionale (ai sensi dell’articolo 5 della Legge regionale 15 del 1994). «A nostro avviso la discussione non dovrebbe essere tra lasciare le cose come è ora oppure orientarsi verso una maggiore forma di tutela ma ci si dovrebbe concentrare su quale sia il percorso più corretto per il raggiungimento di una maggiore tutela e cioè l’istituzione di una nuova Riserva naturale oppure l’integrazione, come ampliamento, del vicino Parco regionale del Conero – dice Emilio Romagnoli di Sinistra Unita -. Nei documenti di programmazione regionale (Programma quinquennale per le aree protette) sono comparse entrambe le ipotesi ma poi non si è giunti ad alcuna decisione concreta (vedi documenti amministrativi del 2011 e del 2016). Nel documento di programmazione del 2021 (redatto allo scopo anche di ripartire le risorse finanziarie regionali) non c’è più alcun riferimento. A nostro avviso invece il tema rimane e le proposte sono ancora possibili in quanto l’area continua ad avere le potenzialità e i requisiti previsti nel documento. Sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale affrontasse la questione e, fatti i dovuti confronti con le realtà locali e con i cittadini, prenda una posizione chiara e formuli una proposta operativa».

I casi

In entrambi i casi ci sono tutti i vantaggi che una tutela naturalistica può offrire, in primis per l’oggetto specifico della tutela, cioè quel particolare habitat naturalistico che nei secoli si è costituito ed è stato conservato per merito della natura e anche per merito di chi ha creduto ad un progetto di tutela e di conservazione (Duca Ferretti, Italia Nostra la Fondazione) prima ancora che le normative fornissero le attuali opportunità. «La costituzione di una nuova riserva naturale (che ricadendo tutta nel territorio comunale) lascerebbe presupporre un gestore locale (in genere l’ente comunale) ed un progetto di gestione più autonomo. L’ipotesi alternativa invece si configura come un ampliamento del Parco regionale verso l’area della battaglia e della collina di Monte Oro: questo inserirebbe la Selva in un parco già esistente, strutturato, in fase di crescita se si considera anche l’iter per il riconoscimento nazionale dell’area marina protetta. La decisione va presa valutando in modo pragmatico i vantaggi e gli svantaggi che entrambi i percorsi offrono ma la proposta finale va individuata soprattutto nell’interesse non solo dei singoli ma del bene della collettività».

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