Osimo

Castelfidardo si inchina al “salvatore” Bolzan

Il mister della squadra fidardense ha traghettato di nuovo Montagnoli e compagni alla salvezza in serie D. Il suo futuro dipende anche da Hernan Crespo

Bolzan

CASTELFIDARDO – Il salvatore del Castelfidardo. Per due anni di seguito. Mister Ruben Dario Bolzan ha traghettato ancora la squadra fidardense alla permanenza in serie D. Una salvezza, quest’anno, che sa di miracoloso. Solo poche settimane fa nessuno avrebbe prospettato la permanenza del Castelfidardo nella quarta serie nazionale. In difficoltà non solo in classifica, ma anche in mezzo al campo, nel gioco, in fase realizzativa. Una settimana fa invece ad Alfonsine Montagnoli, il bomber arrivato a stagione iniziata al pari di mister Bolzan e di altri, ha dato la zampata decisiva.

«Abbiamo fatto una grandissima prestazione che non si vede sempre in uno spareggio salvezza – ammette Bolzan -. Abbiamo giocato con serenità, consapevolezza dei propri mezzi, una squadra molto sicura di se stessa, non buttando via neanche un pallone, provando sempre a giocare. I ragazzi hanno fatto quello che gli è stato chiesto di fare».

Grinta e cuore da vendere per il tecnico argentino. «Ci ho sempre creduto. Sin da quando sono arrivato e anche nei momenti difficili. Altrimenti non avrei intrapreso per niente questa avventura. Solo nelle quattro sconfitte di fila mi è venuto qualche dubbio. C’era comunque la prestazione e quando è così il risultato prima o poi arriva».

Un Bolzan osannato dal presidente Franco Baleani. Il primo dirigente fidardense non ci penserebbe nemmeno un attimo per la sua riconferma. Bolzan che dice? «Ringrazio il presidente, una persona per bene. Devo parlare a breve con la società. Se dovessi rimanere loro sanno che mi devono dare una squadra da vertice. Anche se tutti i miei discorsi sono legati a Hernan Crespo. A breve mi dovrebbe contattare per propormi qualcosa. E’ tutto da vedere».

Bolzan sogna un ruolo nel Parma. Intanto però pensa alla permanenza in D appena conquistata. Le due differenza tra le due salvezze? «Questa è stata molto più difficile. L’anno passato senza gli errori del mercato di dicembre saremmo arrivati invece a metà classifica. La squadra è stata troppo indebolita». La dedica? Va a due dirigenti. “Costantino Sarnari e Fausto Pigini. Per tanti motivi».

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