Osimo

Castelfidardo rende omaggio al “poeta della fisarmonica” Gervasio Marcosignori

Una mostra è stata allestita dall’omonima associazione culturale per ricordare il grande maestro fidardense

Sandro Pertini saluta Gervasio Marcosignori (dall'archivio dell'associazione)
Sandro Pertini saluta Gervasio Marcosignori (dall'archivio dell'associazione)

CASTELFIDARDO – Castelfidardo ha organizzato un omaggio al maestro fisarmonicista Gervasio Marcosignori nel decennale della sua scomparsa. È aperta nell’atrio del palazzo comunale la mostra fotografica a lui dedicata allestita dall’omonima associazione culturale per ricordare il “poeta della fisarmonica”. Sabato 11 marzo è stata anche celebrata in Collegiata una Santa Messa, impreziosita da un omaggio musicale eseguito dai maestri Valentino Lorenzetti, Antonino De Luca e dalla giovanissima Elena Merli.

Il “poeta della fisarmonica”

Sono stati gli inglesi a definirlo “il poeta della fisarmonica”. Mai appellativo fu più appropriato di quello attribuito a Marcosignori dalla severa stampa inglese, dopo il concerto alla “Royal Festival Hall” nel 1953 per l’incoronazione della regina Elisabetta. Il grande musicista dall’innato talento è nato a Castelfidardo il 3 dicembre del 1927 e fin da bambino si è dedicato allo studio della fisarmonica con il suo primo maestro, il padre Giovanni. A sette anni anni, nel 1934, suonò addirittura davanti a Benito Mussolini che lo acclamò con un “Bravo Balilla!” e a quindici vinse il primo concorso musicale. Innumerevoli i suoi concerti in tutto il mondo, tanto che nel 1959 gli è stato assegnato l’oscar mondiale della fisarmonica. Un maestro a tutto tondo che ha scritto ben tre volumi sulla musica, uno dei quali si intitola “Tecnica della fisarmonica”, inciso su dischi ed espresso la sua professionalità in qualità di consulente e dimostratore per la “Farfisa” dal 1946 al 1986.

Le parole del sindaco

«Quella di Gervasio è una figura al tempo stesso amica e mitica. Un simbolo di Castelfidardo e della fisarmonica, che ha reso celebre nel mondo. Se n’è andato da dieci anni ma grazie alla sua opera, alla rinomata bravura e fine sensibilità artistica, la sua musica e il suo ricordo rimangono per sempre nei nostri cuori. Un patrimonio culturale che serbiamo con orgoglio e gratitudine», dice il sindaco Roberto Ascani. Tanti sono i cittadini che hanno aderito all’associazione dedicata al maestro fidardense che si prefigge di tenerne alta la memoria attraverso, ad esempio, l’organizzazione di concerti e manifestazioni culturali in Italia e all’estero.

Ti potrebbero interessare

Osimo, inaugurata la Madonnina delle Api

Fu realizzata agli inizi del Novecento da Enrico Gallina, molto devoto alla Beata Vergine Maria. Si sentiva graziato per aver perso il piroscafo che lo doveva portare migrante in Argentina, che affondò durante la traversata