Osimo

Castelfidardo, la città celebrata nel nuovo museo di Recoaro Terme

L'inaugurazione del Museo sulle impronte dei grandi fisarmonicisti è stato emozionante anche per i fidardensi perché lì c’è un pezzo della storia della città. Il taglio del nastro c’è stato il primo settembre alla presenza del sindaco Roberto Ascani

CASTELFIDARDO – L’inaugurazione a Recoaro Terme del museo delle impronte dei grandi fisarmonicisti è stata emozionante anche per i fidardensi, perché lì c’è un pezzo della storia della città.

Il taglio del nastro c’è stato il primo settembre alla presenza del sindaco Roberto Ascani che ha partecipato alla cerimonia. «Il nostro cittadino onorario Elio Bartolini ha visto realizzare un sogno lungo 22 anni e con lui c’erano le città che con i loro musei hanno dimostrato il proprio amore per la fisarmonica – ha detto il primo cittadino -.

Castelfidardo è stata presente con la fisarmonica di Leonardo da Vinci realizzata dall’istituto comprensivo Soprani in occasione del 500esimo dalla sua morte. Un’opera che ha fatto rimanere a bocca aperta i tanti fisarmonicisti presenti. Quest’anno sarà anche vissuto nel ricordo del grande fisarmonicista scomparso Gervasio Marcosignori ed è stata per noi una gioia incredibile vedere che gli è stata riservata la teca all’ingresso. Quel museo è anche e soprattutto il suo, che ha voluto bene alla città di Recoaro e al maestro Bertolini. Grazie Elio, grazie maestro, non finiremo mai di ringraziarla per aver realizzato il sogno di tutti i fisarmonicisti e aver considerato Castelfidardo come parte di questa famiglia».

Nel contempo in città, le sale della biblioteca comunale di via Mazzini sono state intitolate ai tre studiosi più importanti e prolifici di cui la città ha goduto nel ventesimo secolo. Saranno celebrati per sempre la vena ironica di Paolo Bugiolacchi, che ha raccontato mille anni della città, lo stile giornalistico di Renzo Bislani con le sue “pillole di storia” e la capacità di don Paolo Pigini di porsi a riferimento della comunità sia a livello religioso che sociale, quando ha raccolto in schede o appunti manoscritti tutte le notizie che trovava per poi trasmetterne alcune ai suoi studenti.

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