Osimo

Castelfidardo, pecore sbranate dai lupi: torna l’incubo

Ci sarebbe stata un'altra incursione non lontano dal centro abitato. Per far fronte al problema si mobilita anche la politica locale

Lupi nelle Marche
Lupi nelle Marche

CASTELFIDARDO – Di incursioni dall’inizio del mese di settembre ce ne sono state diverse. La prima il 4, poi qualche giorno fa e l’ultima l’altro ieri (26 settembre). Sei pecore sbranate e un montone gravemente ferito per un’incursione di lupi o cani selvatici (spetterà al veterinario dell’Asur stabilirlo) all’inizio e poi a seguire, venerdì sera, 23 settembre, un vitello morto. A Castelfidardo è stato un weekend nero a neanche 200 metri dall’abitato. Siamo in contrada Pescara, nell’allevamento di Roberto Magnaterra che meno di un mese fa infatti aveva denunciato altre quattro perdite tra le capre della fattoria didattica, proprio di fianco alla stalla dove si allevano mucche e vitelli per produrre latte fresco, mozzarelle, formaggi e carne.

I titolari dell’azienda agricola sono stanchi e chiedono aiuto alle istituzioni: «Che i lupi vengano tenuti sotto controllo come deve essere e che i danni vengano risarciti», dicono. Lo stanno facendo con tutti i mezzi. Il gruppo Solidarietà popolare alla minoranza oggi afferma: «Alla luce dell’ennesima incursione di lupi all’azienda agricola Magnaterra, situata non lontano dal centro abitato, ieri mattina (27 settembre ndr) abbiamo inviato una lettera al sindaco Roberto Ascani, in qualità di autorità locale di pubblica sicurezza e sanità, per chiedere che si attivi presso le sedi opportune e la Regione Marche al fine di evidenziare la problematica e chiedere se sia possibile l’adozione di idonee misure di controllo della fauna selvatica. Riteniamo sia necessario adoperarsi, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti e degli animali, per individuare possibili soluzioni a tutela delle attività agricole e dei cittadini. Speriamo davvero si possa fare qualcosa».

Ti potrebbero interessare

A Osimo un incontro formativo sul lupo

L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione naturalistica di tutela ambientale Popoli&Lupi, rappresentata da Ciro Manente e con il Parco Regionale del Conero