Osimo

Castelfidardo, al via i lavori per il “Museo del Risorgimento diffuso”

Uno dei progetti inseriti nella legge regionale dedicata alla “Valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale relativi alla battaglia di Tolentino e Castelfidardo”, con il restauro conservativo dell’ossario-sacrario

CASTELFIDARDO – Uno dei progetti inseriti nella virtuosa cornice della legge regionale numero 5 del 2010 dedicata alla “Valorizzazione dei luoghi della memoria storica risorgimentale relativi alla battaglia di Tolentino e Castelfidardo e divulgazione dei relativi fatti storici” riguarda il restauro conservativo dell’ossario-sacrario della città della fisarmonica. Un’opera altamente simbolica che ai margini meridionali della Selva accoglie e commemora i caduti della Battaglia del 1860, per continuare ad onorare i quali era ormai necessario un intervento di risanamento che imprimesse al contempo nuovo slancio ad uno degli elementi cardine dell’identità e dell’offerta turistica del territorio, il “Museo del Risorgimento diffuso”.

La pulizia dell'ossario
La pulizia dell’ossario

I lavori in corso prevedono la pulitura meccanica e chimica di tutta la superficie, la successiva applicazione di consolidante superficiale, il ripristino delle scritte riportate nelle steli attualmente non più leggibili e l’applicazione di protettivo finale. A completamento è poi prevista anche la potatura dell’area verde circostante per ripristinare in futuro le antiche geometrie. Il restauro è finanziato per il 30 per cento con fondi comunali e nella misura del 70% dalla Regione Marche: «Un ringraziamento doveroso va all’ex assessore regionale Moreno Pieroni, alla Commissione Museale e alla Fondazione “Duca Roberto Ferretti di Castelferretto” per aver curato e attenzionato in maniera encomiabile un luogo spesso dimenticato che ci rappresenta in Italia e in Europa», dice il sindaco Roberto Ascani.

Il sindaco Roberto Ascani accanto al busto di Gioberti

Il “Museo diffuso a cielo aperto” si è arricchito di un’altra opera dedicata ad un padre della patria. Grazie alla collaborazione tra Amministrazione comunale, Associazione Carabinieri in congedo e Accademia Belle Arti di Urbino, con il prezioso contributo della ditta Semar, il parco scultoreo all’Unità d’Italia ha accolto Vincenzo Gioberti (1801-1852). Il busto bronzeo del filosofo, teologo, sacerdote e uomo politico nato a Torino e deceduto a Parigi, è stato realizzato dall’allievo del professor Pietro Mascia, Nicolas Demetriou, cui è stata assegnata una borsa di studio di mille euro.
La cerimonia di donazione è avvenuta alla presenza di una rappresentanza comunale, delle forze dell’ordine, militari e associazionistiche in un clima di ossequioso rispetto verso gli artefici del Risorgimento Italiano e dei protocolli anti Covid. «Una splendida iniziativa che mette in evidenza il ruolo di illustri personalità, animate da una comune idea patriottica, che ancora oggi parlano alle nostre coscienze. Gioberti è personaggio forse meno noto ma di grande spessore, generosità e coerenza morale, tanto da entrare in contrasto con le istituzioni e morire in povertà pur di difendere i propri principi. Il fatto che le sculture siano opera di giovani studenti, offre loro la possibilità di riscoprire la cultura e la storia», ha detto il primo cittadino.

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