Osimo

Castelfidardo, il jazz come non l’avete mai “sentito”

Seconda edizione al via, da giovedì 7 a domenica 10 dicembre, del “Jazz accordion festival” nella città della fisarmonica, un festival che introduce quest'anno l'approccio "fisico" tipico dei club americani

man play solo on blue guitar

CASTELFIDARDO – Un festival giovane ma dalle idee chiare, nato appena un anno fa da una costola del Pif (Premio Internazionale di fisarmonica) di cui mantiene il marchio di qualità, ma con le potenzialità giuste per crescere e ritagliarsi un proprio significativo spazio. Seconda edizione al via, da giovedì 7 a domenica 10 dicembre, del “Jazz accordion festival” organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la Pro loco e le ditte Zerosette, Pigini, Bugari, Ottavianelli, Victoria, Tiranti, Guerrini, Lomar e Scandalli. Quattro concerti a ingresso gratuito in quattro giorni, quattro location nel centro storico nella città della musica e dell’ingegno.

«Il Jaf 2017 è il proseguimento naturale del lavoro di promozione e valorizzazione del “nostro strumento” che dimostra anno dopo anno la sua duttilità, una crescita che apre alle sonorità jazz senza compromessi – spiega l’assessore Ruben Cittadini -. Non a caso ogni concerto porta il nome del fisarmonicista accompagnato dalla tipologia di formazione: vogliamo evidenziare questi giovani artisti che portano alto il nome dello strumento ad ance. L’obiettivo è far crescere questo festival per inserirlo tra gli eventi più importanti del settore».

La direzione artistica è a cura di Simone Zanchini, musicista di levatura internazionale, che ha voluto imprimere un taglio prettamente jazzistico per dare una identità grande e precisa ad un festival. «Vogliamo respirare sapori d’oltreoceano, il jazz puro che si è sviluppato nella sua autenticità in quella parte di mondo trovando in Art Van Damme e Frank Marocco le sue icone ed evitando quei moduli trasversali etno-tangheggianti di cui l’offerta è già piena – spiega Zanchini -. La nostra è un’impresa forse ambiziosa perché i fisarmonicisti che si esprimono e confrontano con questo genere più ricercato non sono poi così numerosi ma a Castelfidardo nulla è scontato e ci si vuole connotare per originalità e qualità».

Di qui l’idea di un approccio anche “fisico”, tipico dei jazz club americani dove lo spettatore è ad un passo dall’artista, ne sente le vibrazioni e le emozioni vivendo un rapporto diretto e meno accademico. I quattro protagonisti non possono che essere musicisti fedeli a questo tipo di linguaggio e atmosfera.
Dal concerto di apertura del Giuseppe Di Falco quartet (giovedì 7, On stage club, ore 23), legato al Pif dove ha vinto il premio come miglior progetto originale con un jazz anni Venti filo New Orleans, al Raffaele Conti trio (venerdì 8, Cafè centrale, ore 22), che eseguirà un repertorio standard americano; sabato 9 (circolo Boccascena, ore 22) c`è poi la prima assoluta del Nikolai Ovchinnikov quartet, un accostamento unico, un progetto originale tra un giovane russo sorprendente bravo e una sezione ritmica italiana; chiusura domenica 10 con il trio di Vince Abbracciante di scena al salone degli Stemmi (ore 12.15) per un tributo e saluto jazz in grande stile.

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