Osimo

Castelfidardo, il docufilm sulla fisarmonica sbarca su Sky arte

È il prodotto di un lavoro di promozione culturale, un tassello prezioso del dossier che sostiene la candidatura della fisarmonica di Castelfidardo a patrimonio Unesco, nobilitato dalla voce narrante di un artista di spessore come Raphael Gualazzi

Un frame del documentario
Un frame del documentario

CASTELFIDARDO – C’è un appuntamento importante domenica 9 maggio per gli appassionati di fisarmonica e non solo. È il prodotto di un lavoro di promozione culturale, un tassello prezioso ed ulteriore del dossier che sostiene la candidatura della fisarmonica di Castelfidardo a patrimonio Unesco. Nobilitato dalla voce narrante di un artista di spessore come Raphael Gualazzi, approda alle 21.15 su Sky arte e sulla piattaforma Now tv il documentario “La fisarmonica”. È stato presentato oggi, 7 maggio, in Regione, moderato dal dirigente regionale Raimondo Orsetti.

Prodotto da Sonne film e K+ per la regia di Giangiacomo De Stefano con il sostegno della Regione Marche e del Comune in collaborazione con Sky Arte, il film è un racconto che da locale diventa universale descrivendo l’evoluzione e i protagonisti principali di un’eccellenza made in Castelfidardo. Tutto nacque grazie all’intuito di Paolo Soprani negli anni successivi la battaglia risorgimentale del 1860, che si è riverberato poi nelle tante aziende che in questo settore hanno operato nel tempo e continuano ancora oggi a produrre uno strumento incredibile e complesso.

Le peculiarità dello strumento ad ancia sono testimoniate nel docufilm da artisti di fama come Richard Galliano. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, le capacità artigianali di imprenditori illuminati hanno dato vita a un’industria che ha dato lustro e benessere al territorio e prospera anche oggi. Un racconto che da locale diventa universale e permette di comprendere come la fisarmonica negli anni sia cambiata, restando non solo il simbolo della musica popolare, ma un elemento duttile e imprescindibile nella musica moderna aperto ad ogni genere e sonorità.

«La forza di un territorio è stare nel contemporaneo senza dimenticare il passato. Ho un bel ricordo personale dell’organetto, ne possedeva uno mio nonno. Esprimo tutta la mia gratitudine verso coloro che lavorano in questo settore, la Regione vi è vicina, vogliamo riscoprirlo – ha detto il governatore Francesco Acquaroli -. La musica popolare è degna di riscoperta anche per l’offerta turistica. Lavoriamo insieme per realizzare non un sogno ma un progetto». C’è già una legge regionale che valorizza la fisarmonica e, come ha fatto sapere l’onorevole Carlo Ciccioli, ne è in preparazione un’altra per la tutela e promozione. L’assessore Giorgia Latini poi ha annunciato che la Regione vuole potenziare l’audiovisivo con più risorse a beneficio del territorio.

«La data della messa in onda oltretutto corrisponde con il 40esimo anniversario di fondazione del Museo internazionale della fisarmonica che verrà ricordato nell’intera giornata con musica in filodiffusione a tema per le vie del centro storico, ingresso gratuito (per soli residenti) e aperitivo musicale alle 17.30 – ha detto il sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani accanto a Massimo Pigini, imprenditore e presidente dell’associazione Music Marche accordions -. Il Museo internazionale della fisarmonica, recentemente sottoposto a un restyling logico e strutturale che ha consentito di rinnovare fra l’altro le ambientazioni e i percorsi espositivi, è stato infatti inaugurato il 9 maggio 1981 dopo un grande lavoro di preparazione e raccolta del materiale, cui diede eccezionale impulso la partecipazione nel mese di febbraio ad una puntata del famoso “Portobello” condotto da Enzo Tortora, dei promotori e fondatori Gervasio Marcosignori, Beniamino Bugiolacchi e Vincenzo Canali. Il documentario è un documento che mancava, un tributo e un segno di riconoscenza ai nostri artigiani e ai fondatori del Museo. Un plauso speciale al regista che ha saputo cucire un abito perfetto per la fisarmonica e per il nostro territorio».

In remoto si sono collegati Roberto Pisoni (direttore Sky arte), il regista e produttore De Stefano e il produttore esecutivo Nicola Fedrigoni. «Il risultato è eccellente, anche per noi è motivo di vanto – hanno detto -. Tutti, guardandolo, possono riconoscere la propria identità perché è anche un racconto storico del territorio. C’è il dopoguerra, il boom economico, il cambiamento della musica, il lavoro e la modernità dell’approccio che ha superato il tempo grazie ai mastri artigiani di Castelfidardo che hanno dato allo strumento la possibilità di inserirsi nella musica contemporanea».

L’assessore fidardense alla Cultura Ruben Cittadini ha fatto sapere: «Abbiamo inventato quattro anni fa il Wow folk festival con la presenza di musicisti di tutto il mondo che hanno portato la world music e il folk per le vie e i quartieri di Castelfidardo. Il prossimo sarà dal 28 al 30 maggio».