Osimo

Castelfidardo apre le porte al folk

Il circuito del premio internazionale di fisarmonica, a Castelfidardo, si amplia: la festa dei santi patroni si è chiusa domenica 14 con un omaggio alla fisarmonica e alla musica salentina

CASTELFIDARDO – Hanno fatto ballare tutti portando una ventata di Puglia nella patria della fisarmonica che li ha accolti con il solito calore, nella giornata dedicata ai patroni domenica 14, dando il via anche a proficue collaborazioni con protagonista, sempre lei, la fisarmonica. Giancarlo Paglialunga, tra i più grandi tamburellisti italiani, Giuseppe Anglano, Massimiliano De Marco e Giulio Bianco, ieri sera sono stati protagonisti di uno spettacolo di musiche salentine in piazza della Repubblica, gremita, performando dai ballabili ai canti d’amore fino alle potentissime pizziche. Gli elementi del trio navigano da anni nel mondo della musica popolare e collaborano con i più noti gruppi salentini: dalla “Notte della taranta” al “Canzoniere grecanico salentino” ai “Kalàscima” agli “Ajèra mea” e “Aiòresis”. il trio dispone di tre voci e di un tamburello, una fisarmonica o organetto e di una chitarra o mandolino.

Nasce dal desiderio di far vibrare e declinare le sonorità della fisarmonica in tutte le sue forme, esaltando in maniera particolare quella diatonica più intimamente legata alla tradizione popolare, il “Wow folk festival” entro cui si è inscritta la serata. Una prima sperimentale edizione che al ritmo dello strumento comunemente noto come organetto ne esalta l’esuberante vigore unendo in un circuito di qualità tutti gli eventi sotto il marchio “Pif – premio Internazionale di fisarmonica” di cui l’Amministrazione sta promuovendo l’immagine e ampliando la diffusione a tutto campo. Dopo il “Jazz accordion festival” incardinato nel mese di dicembre infatti, ecco dunque un’altra costola della stessa creatura musicale che va a ritagliarsi il suo spazio con lo sbocciare della primavera.

«Il folk è un genere ricco di appassionati, sempre più riscoperto e apprezzato anche dai giovani per la sua capacità di essere veicolo di unione attraverso gioiose danze che evocano una dimensione ancestrale – sottolinea lassessore alla Cultura Ruben Cittadini che ha scelto la piazza come location principale -. Ci piace l’idea di racchiudere tutte le anime della fisarmonica in un contenitore poliedrico, in grado di valorizzare lo strumento e gli artisti e di coinvolgere in maniera diretta il pubblico: non un rapporto frontale come a teatro fra chi si esibisce e chi assiste ma un vero passaggio di energia vitale ballando al suono dell’organetto e del tamburello». Organizzato in collaborazione con Federico Cippitelli e Gianni Donnini, leader dei “Traballo”, e con il contributo delle ditte Baffetti, Beltuna Bugari, Castagnari, Zerosette, hotel ristorante “I cugini” e pizzeria ristorante “La grotta”, il “Wow” si è chiuso con un boom di pubblico.

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