Osimo

Castelfidardo, apre la nuova struttura commerciale a Sant’Agostino

Inaugura oggi, 19 ottobre, il nuovo supermercato al primo piano dell'altrettanto nuova struttura, che ospiterà anche locali commerciali sorta sulle ceneri del vecchio stabile del Cigad in piazza Sant'Agostino, con tanto di parcheggi e area risanata

La nuova struttura commerciale a Sant'Agostino di Castelfidardo
La nuova struttura commerciale a Sant'Agostino di Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Inaugura oggi, 19 ottobre, il nuovo supermercato al primo piano dell’altrettanto nuova struttura, che ospiterà anche locali commerciali, sorta sulle ceneri del vecchio stabile del Cigad in piazza Sant’Agostino a Castelfidardo, con tanto di parcheggi e area risanata dal punto di vista del decoro e della viabilità. «Nuovo look e viabilità alla zona: un’incompiuta in meno e qualche servizio e sicurezza in più – afferma il sindaco Roberto Ascani -. Grazie all’accordo transattivo con Acquambiente Marche, il Comune infatti ha a disposizione ora un auditorium con tre lati a vetro di cui sta valutando la destinazione d’uso, un parcheggio pubblico interrato aperto sette giorni su sette e h 24 e una torretta per la ricarica elettrica dei veicoli completamente gratuita in un’ottica di mobilità sostenibile. In più ha razionalizzato la situazione di un crocevia particolarmente delicato». La piazza di Sant’Agostino ha registrato negli ultimi tempi un afflusso fortemente crescente, punto d’incontro di giovani nella vicina gelateria, di passaggio per gli studenti che scendono dalle scuole medie e per chi frequenta la parrocchia: «Ragion per cui si è focalizzata l’attenzione sul contrasto al fenomeno di sosta selvaggia adottando la soluzione dei marciapiedi salvagente nei due lati e si è potenziato l’attraversamento pedonale rialzato munito di illuminazione a led – aggiunge l’assessore Romina Calvani -. Il medesimo criterio ha ispirato scelte orientate alla fruibilità della zona residenziale, regolamentando la sosta con un’adeguata segnaletica e istituendo nuovi sensi unici per favorire un ordinato deflusso che interessano via Montegrappa (percorribile solo in uscita), il pericoloso incrocio di via Pasubio (ora chiusa) e le vie Vittorio Veneto, Sabotino e Cadorna. Si è concordato inoltre con la proprietà dell’immobile di farsi carico della manutenzione del verde della piazzetta».

Polemiche sono sorte dal punto di vista architettonico: «Dal punto di vista urbanistico e architettonico siamo di fronte a un vero e proprio fallimento di cui è responsabile anche la politica – afferma Tommaso Moreschi di “Solidarietà popolare” all’opposizione -. Ci ritroviamo pavimentazioni asfaltate, marciapiedi pavimentati e mura di cemento armato, tutto molto diverso rispetto all’idea iniziale auspicata dal Comune che prevedeva una pavimentazione in porfido o arenaria nel tratto di via IV novembre antistante la piazza, piantumazioni, aiuole e spartitraffico con finitura a prato. L’idea di piazza è stata in pratica sostituita da quella di un parcheggio a servizio dell’attività commerciale. Il Poru resta chiuso in un cassetto».

La maggioranza replica: «Se di fallimento vogliamo parlare, questo non è imputabile all’attuale amministrazione ma alla giunta Soprani che autorizzò il progetto di massima. L’idea di piazza era già stata brutalmente esclusa per lasciare posto a un parcheggio. Secondo le normative civilistiche e urbanistiche vigenti, non sarebbe stato possibile costruire l’edificio a confine con la proprietà pubblica se questo spazio fosse stato destinato a piazza anziché a parcheggio. Piantumazioni e aiuole hanno funzione ornamentale e semmai possono contribuire a migliorare la percezione dell’ambiente ma non a porre rimedio alle originarie carenze progettuali».

Il dibattito si è scatenato anche attorno all’utilità del manufatto in relazione alla destinazione. Tanti residenti sono soddisfatti lamentando la mancanza di un centro del genere in una zona in costante crescita e sguarnita dal quel punto di vista. Amorino Carestia di “Sinistra unita per Castelfidardo” è di parere contrario: «Ci mancava un altro centro commerciale a Castelfidardo. Dopo le rotatorie abbiamo il primato dei centri commerciali. Secondo noi il vero errore è quello di aver fatto quella scelta politico urbanistica: si poteva pensare di utilizzare e trasformare quella struttura in edificio di pubblica utilità, ad esempio un auditorium musicale visto che Castelfidardo è la città della fisarmonica e della musica oppure sistemarci la sede della polizia municipale, con ulteriori sale di utilizzo pubblico, considerata la vicinanza con il centro della città. Castelfidardo ha bisogno di tante cose, meno di tutte un nuovo centro commerciale».

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