Osimo

Condannato il maniaco di Cerretano

Un anno e dieci mesi è la pena che dovrà scontare un pensionato di 80 anni residente a Castelfidardo per aver molestato tre ragazze sull'autobus. L’uomo, originario dell’Abruzzo, dovrà inoltre restare agli arresti domiciliari

CASTELFIDARDO – Era ormai diventato un habituè della tratta Castelfidardo-Ancona che percorreva quotidianamente e, quasi ogni giorno, allungava le mani verso le passeggere del pullman. Fugaci palpate sul lato b, al seno e sulle cosce quasi in preda ad un raptus sessuale. Alle parti intime femminili un arzillo signore di 80 anni non sapeva proprio resistere. Almeno tre, di cui due giovanissime, le vittime finora accertate che ieri hanno potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo. Il loro molestatore, un pensionato residente a Castelfidardo, è stato infatti condannato dal collegio penale a scontare un anno e dieci mesi di reclusione. Il Pm Ruggiero di Cuonzo aveva invece chiesto una pena di tre anni.

L’uomo, originario dell’Abruzzo, dovrà inoltre restare agli arresti domiciliari , misura cautelare stabilita dal gip circa sei mesi fa quando i Carabinieri della locale stazione denunciarono il nonnino soprannominato “maniaco di Cerretano” A segnalare le molestie erano state inizialmente due vittime: una studentessa di 21 anni e una donna di 50. Ieri, insieme ad una terza abusata, hanno ripercorso i fatti accaduti tra il settembre e l’ottobre dello scorso anno. L’anziano, difeso dall’avvocato Domenico Liso, usciva dalla sua abitazione la mattina, prendeva il bus ed arrivava ad Ancona. Dopo un giro al mercato, il pranzo e una passeggiata tornava a casa.

Sulla strada del ritorno si trasformava da tranquillo pensionato in molestatore seriale e allungava le mani verso le donne. La tattica era sempre la stessa: prima adocchiava la “preda”, poi le si sedeva vicino. Quindi, dopo aver individuato la parte da palpare, passava all’azione. I fatti sarebbero accaduti principalmente quando sul pullman non c’era nessuno tranne la donna oggetto del suo desiderio.

Pensava di poterla fare franca e invece si sbagliava. Le vittime hanno raccontato tutto ai Carabinieri del luogotenente Enrico Grossi e così sono partite le indagini. Ai militari è bastato poco per capire che quelle richieste d’aiuto erano vere: tutte le versioni combaciano infatti alla perfezione. Così hanno individuato e fermato il molestatore che una volta in trappola ha confessato: «Non so resistere alle donne che accavallano le gambe».

 

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