Osimo

Carabinieri Forestali in Comune, da Acquambiente e Ato: si indaga sul depuratore di Filottrano

Aperto un fascicolo in Procura, e si indaga per reati relativi alla spesa di fondi pubblici. Ci sarebbe già un nome iscritto nel registro degli indagati

I Carabinieri Forestali indagano sul depuratore di Filottrano

ANCONA- Era stato inaugurato nel 2017 con tanto di cerimonia e taglio del nastro alla presenza di amministratori pubblici e dirigenti. Ma sembra che l’impianto high tech, costato cinque milioni di euro, primo esempio in regione per l’alta tecnologia e le piccole dimensioni, non funzioni. Indagini aperte sul depuratore di Filottrano da parte della Procura della Repubblica di Ancona.

Questa mattina una quindicina di Carabinieri del Gruppo Forestali di Ancona, su delega del sostituto procuratore dottor Andrea Laurino si sono recati in Municipio, presso la società Acquambiente e alla Ato3 Macerata, per acquisire dei documenti relativi al depuratore in località Fiumicello. In Procura è stato aperto un fascicolo e si indaga per reati relativi alla spesa di fondi pubblici (“Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, art 316 ter c.p.) e al momento ci sarebbe già un nome iscritto nel registro degli indagati. Condizionale d’obbligo in questa fase in cui la Procura sta cercando di rimettere insieme i tasselli della vicenda.

Di certo, alcuni cittadini hanno segnalato ai Carabinieri Forestali l’anomalia del dover pagare oneri di depurazione per un servizio che non sarebbe mai stato erogato. Da qui, sono scattate le indagini, che dovranno accertare come mai il maxi depuratore non abbia mai funzionato. Secondo quanto denunciato dai cittadini infatti, il depuratore – annunciato durante l’inaugurazione come all’avanguardia per la sua efficienza, per la tecnologia altamente performante realizzato a membrane piane, addirittura primo della regione per la capacità di trattamento e per la tecnologia che gli consente subito dopo la depurazione, di produrre un’acqua per l’irrigazione dei campi – avrebbe sversato le acque reflue nell’ambiente, in particolare nel torrente Fiumicello.

Sono in corso accertamenti per chiarire se la rete fognaria (in cui convergono le acque reflue di 12.000 abitanti) e realizzata con una spesa di svariati milioni di euro, a servizio del depuratore, sia stata progettata in maniera non adeguata, eseguita in modo non conforme o entrambe le cose. Gli accertamenti dei Carabinieri Forestali saranno condotti insieme a un perito (ausiliario di polizia giudiziaria) incaricato dalla Procura.

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