Osimo

Cantiere ospedale di San Sabino, il Comune condannato a pagare

Dopo quasi vent'anni l'amministrazione di Osimo è stata condannata a pagare più di 300mila euro di risarcimento alla ditta che aveva in appalto la costruzione del nosocomio mai realizzato

Frazione San Sabino

OSIMO – Il civico consesso a Osimo è stato fissato per venerdì 28 luglio alle 8.30 e il primo punto all’ordine del giorno sarà proprio il riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio per cui è necessario effettuare una variazione a quello di previsione 2017-2019. Il Comune è stato condannato al pagamento di più di 300mila euro dopo quasi vent’anni. Con sentenza numero 955 del 2017, la seconda sezione della Corte d’Appello di Ancona, ribaltando il verdetto di primo grado, ha condannato il Comune al risarcimento di circa 311mila euro a favore dell’Ati, associazione temporanea d’impresa Marinelli e Campanelli, nel 1998 titolare dell’appalto per la costruzione del primo lotto dell’ospedale di San Sabino mai realizzato. «In un momento già delicato per la contabilità degli enti pubblici – ha dichiarato il sindaco Simone Pugnaloni –, questa sentenza è una spada di Damocle che non ci voleva, frutto di errori del passato». All’epoca dei fatti, a seguito del blocco del cantiere e pertanto della revoca dell’appalto, l’Ati era ricorsa in tribunale per richiedere il risarcimento danni per le opere eseguite e quelle in via di realizzazione ma i giudici di primo grado esclusero ogni responsabilità del Comune di Osimo. Da qui il ricorso in appello. A sua volta anche il Comune, assistito in entrambi i gradi di giudizio dall’avvocato Paolo Bortoluzzi, aveva proposto un appello incidentale per chiedere i danni causati dalla ritardata consegna del cantiere. La sentenza della Corte d’Appello ha riconosciuto il risarcimento alla Marinelli-Campanelli riducendone però sensibilmente l’ammontare, a dimostrazione della fondatezza delle eccezioni sollevate dal Comune. Anche se la sentenza è esecutiva, non è ancora passata in giudicato: per questo l’Amministrazione Comunale, supportata dai pareri dello studio legale Bortoluzzi, sta valutando attentamente se ci sono i presupposti per ricorrere in Cassazione. Nel frattempo però il debito derivante dalla sentenza di condanna, ai sensi dell’articolo 194 del Tuel, il testo unico degli enti locali, deve essere sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale come somma fuori bilancio. Nel giro di qualche ora il municipio si è organizzato per procedere.

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