Osimo

Vagnoni e quel tatuaggio portafortuna con i nomi dei figli. Un allenatore fuori dagli schemi, anche nel look

Da calciatore era un mago delle punizioni, ora il tecnico del Castelfidaro dispensa magie dalla panchina. Sanguigno e un po' guascone, è entrato nel cuore della tifoseria biancoverde

Roberto Vagnoni, allenatore del Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Da calciatore era un mago delle punizioni. Un piccolo Sinisa Mihajlovic, con le dovute proporzioni. Ora Roberto Vagnoni dispensa ancora magie, non più in campo ma dalla panchina, quella di un Castelfidardo che non smette di stupire. La squadra biancoverde con le sue quattro vittorie consecutive nel 2018 è la vera sorpresa del campionato di serie D. Quanto basta per riaccendere il tifo in città e far esplodere la Vagnoni mania.
Sanguigno e diretto, il tecnico nativo di San Benedetto del Tronto ha stravolto gli schemi di gioco ma soprattutto quelli mentali di una squadra più preoccupata a non perdere che convinta di poter vincere. Con lui in panchina, invece, i biancoverdi hanno cominciato a giocarsi ogni partita a viso aperto e senza timori reverenziali, sia in casa che in trasferta. E così sono arrivate ben sei vittorie esterne, soltanto le corazzate Matelica e Vis Pesaro hanno saputo far meglio.

Con un ruolino di marcia del genere mister Vagnoni non poteva che entrare nelle grazie della tifoseria fidardense. Certo i risultati della squadra hanno aiutato, ma è anche quel suo atteggiamento un po’ guascone ad aver creato la giusta alchimia. E quel suo look che all’inizio era considerato forse un po’ stravagante, ora è diventato quasi di tendenza: orologio sul polso destro, occhiali da sole e coppola. È questa la divisa d’ordinanza ad ogni partita. E poi un tatuaggio davvero speciale in testa con i nomi scritti dei figli Greta ed Elia, frutto di una scommessa da onorare dopo aver vinto il campionato di Promozione a Pagliare.

«È stato dolorosissimo – ha confidato Vagnoni – ma ne è valsa la pena». Chissà cosa potrebbe succedere se fra qualche mese il Castelfidardo dovesse centrare i play-off. Per ora non è dato saperlo, perchè quella parola magica – play-off – nella città della fisarmonica è ancora un tabù. Nessuno ne parla, per il momento, ma tutti ci pensano.

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