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Osimo, tutti i premiati del “Fabrizi”

Da Ottavia Piccolo ai Modena city ramblers, in tanti domenica 28 aprile sul palco de "La Nuova Fenice" per il riconoscimento, che ha valicato i confini della regione fino a diventare simbolo del nuovo impegno dell’Anpi nella trasmissione di memoria e valori alle nuove generazioni

La platea del teatro "La nuova Fenice"
La platea del teatro "La nuova Fenice"

OSIMO – Un riconoscimento nato per premiare partigiani e storici locali che ha invece dimostrato le sue potenzialità valicando i confini della Regione, fino a diventare un simbolo del nuovo impegno dell’Anpi nella trasmissione della memoria e dei valori alle nuove generazioni. Un traguardo non scontato quello delle 15 edizioni del Premio nazionale “Renato Benedetto Fabrizi” che si tiene domenica pomeriggio, 28 aprile, alle 17 al teatro “La nuova fenice” di Osimo. Il “Fabrizi” oggi premia le personalità che quotidianamente danno forma ai principi pilastri della Carta costituzionale. Calcano il palco Ottavia Piccolo e i Modena city ramblers, cantori del nostro tempo, a dimostrazione che i valori e le storie, per non cadere nell’oblio, hanno bisogno di simboli per essere trasmessi di generazione in generazione, e quei simboli sono il teatro impegnato della Piccolo e le note delle canzoni dei Modena.

Ci saranno anche rappresentanti di Amnesty international Italia.

Poi Jole Mancini, partigiana romana, 99 anni, testimone delle torture perpetrate dai nazisti ai danni dei carcerati in via Tasso, che da 75 anni testimonia con tutte le proprie forze il valore della libertà e la fermezza della sua scelta di staffetta di non rivelare i nomi dei suoi compagni, compreso il marito, nonostante gli interrogatori che subì da parte di Eric Priebke.

Enrico Calamai, giovane vice console a Buenos Aires durante il golpe di Videla, che riuscì, così come tentò di fare già precedentemente nel Cile di Pinochet, a mettere in salvo più di trecento perseguitati politici dal regime militare sottraendoli ai cosiddetti voli della morte.

Gino Murgi, sindaco di Melissa, comune del Crotonese, già terra di lotte contadine nel lontano 1949: i residenti, che portano sulle proprie spalle il peso di quella storia, non hanno esitato a soccorrere, con il loro sindaco il 10 gennaio scorso, in piena notte, un barcone di curdi che stava affondando davanti alle loro coste. A bordo circa 150 persone tra cui alcuni bambini e un neonato di tre mesi, oggi tutti salvi. La serata è condotta dal giornalista, scrittore ed ex inviato di guerra Pino Scaccia, già emerito dell’edizione 2017. Ci saranno anche interventi musicale del maestro Daniele Cecconi.

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