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Arrestata la banda dell’oro rosso

Erano specializzati in furti di rame i sette rumeni di etnia sinti arrestati stamattina (16 giugno) alle 4. Almeno dieci i furti accertati, come spiegato in conferenza stampa al comando dei carabinieri di Osimo

La conferenza stampa di stamattina: al centro, il capitano della Compagnia di Osimo Raffaele Conforti, a destra il luogotenente Luciano Almiento (seduti)

OSIMO – Chiamavano le Marche “miniera rossa” perché per loro costituiva una fonte inesauribile di rame da asportare e rivendere nel nord Italia. Poi tornavano di nuovo, su nuovi parchi fotovoltaici, per rastrellare altro “oro rosso” e ricominciare tutto da capo.

Sono stati tutti arrestati in flagranza di reato sette zingari rumeni di etnia sinti, residenti nel campo nomadi di Torino, che avevano costituito una banda specializzata nei furti in abitazione, in aziende e cantieri edili e appunto in parchi fotovoltaici. Il più giovane ha 22 anni. Dieci i colpi accertati, due a Osimo due mesi fa, uno a Camerano, Castelfidardo, Agugliano e Sirolo, e nelle province di Macerata e Fermo, a Morrovalle, Montegiorgio e Rapagnano.

Sono stati inseguiti e bloccati stanotte verso le 4 al casello di Civitanova Marche dopo aver messo a segno l’ultimo furto. A Rapagnano infatti i carabinieri li hanno individuati a bordo di una Opel Zafira con targa bulgara e di un autocarro Mercedes Vito con targa francese. Li avevano intercettati al telefono poco prima. Solo quest’ultimo colpo ammonta a 150mila euro di cavi di rame “strappati”, ben 50 quintali. In totale, tra i danni e il rame asportato, i sette sono arrivati a ben 500mila euro.

L’operazione è stata eseguita e portata a termine dal Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo, che assieme ai colleghi di Numana e Filottrano, ha collaborato nella fase esecutiva con le Compagnie di Montegiorgio, Fermo e Civitanova Marche. «Il rame, dopo l’oro e la droga, si conferma fonte di denaro quasi primaria da reinvestire per i malviventi», ha detto il capitano di Compagnia Raffaele Conforti in conferenza stampa stamattina assieme al luogotenente Luciano Almiento che ha diretto l’operazione.

Sono ancora in corso le indagini di polizia giudiziaria per l’attribuzione di altri assalti a parchi fotovoltaici avvenuti nell’ultimo trimestre nel fermano e nel maceratese, dove in particolare i militari stanno operando anche con la Procura del tribunale di Macerata.

«Li abbiamo stanati prima che potessero commettere altri colpi che stavano preparando – ha continuato Conforti -. Il tutto grazie alle segnalazioni dei cittadini e ai sistemi di videosorveglianza».