Osimo

Alla memoria di Tina Anselmi. E poi Scaccia, Spataro, Sagnet e De Luna. Ecco i nomi per il “Fabrizi”

Domenica 23 la consegna dei cinque riconoscimenti nell'evento organizzato dalla sezione Anpi di Osimo con lo scopo di far conoscere le storie delle donne e degli uomini che hanno contribuito o contribuiscono ancora oggi a costruire l'Italia. A partire dalla Resistenza

Un momento di una scorsa edizione del premio "Fabrizi"

OSIMO – «La Resistenza e l’antifascismo non espressero valori e ideali che si esaurirono solamente nel tempo della lotta al regime fascista e della guerra di Liberazione dall’occupazione tedesca. Quell’eredità morale che i partigiani, i democratici e gli antifascisti lasciarono fu per prima raccolta dai costituenti e tradotta negli articoli della nostra Carta costituzionale: democrazia, partecipazione, libertà, eguaglianza, equità e dignità solo per citarne alcuni. Ci sono poi persone che nella loro vita, attraverso il loro impegno sociale, il proprio lavoro, la passione, traducono quegli articoli, quei valori in azioni concrete perché la Costituzione non può e non è stata scritta per essere “carta morta”».

Ad affermarlo la sezione Anpi di Osimo in occasione del premio nazionale “Renato Fabrizi” che si tiene a Osimo domenica 23. Scopo è far conoscere le storie delle donne e uomini che hanno contribuito o contribuiscono ancora oggi a costruire questo Paese, la sua parte migliore e più sana. In questa tredicesima edizione sono stati scelti simbolicamente cinque articoli della Costituzione, strettamente legati all’attualità, che i cinque emeriti ben rappresentano: all’articolo 54 viene sancito che tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e chi ha funzioni pubbliche deve servirla con disciplina e onore; all’articolo 4 (e strettamente legati sono anche gli articoli 35, 36 e 41) si riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro promuovendone le condizioni che rendano effettivo tale diritto; all’articolo 9 si favorisce lo sviluppo della cultura; ricorderanno poi l’articolo 112 con l’obbligo dell’azione penale e infine l’11, articolo che più di ogni altro rappresenta il testamento dei partigiani e dei combattenti per la libertà per sentenziare categoricamente che l’Italia ripudia la guerra.

Saliranno quindi sul palco, per ritirare personalmente il Premio alle 17.15 nella sala delle Quattro colonne di palazzo Campana:

Tina Anselmi (riconoscimento alla memoria, saranno presenti le due sorelle): staffetta partigiana nella sua Castelfranco Veneto, parlamentare, prima donna a ricoprire la carica di ministro, chiamata a guidare nel corso dell’ottava legislatura la presidenza della commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2.

Yvan Sagnet, giovane ragazzo del Camerun che ha deciso di venire in Italia per studiare a Torino; perdendo la borsa di studio gli è stato proposto di guadagnare lo stipendio come bracciante agricolo in Puglia per la raccolta dei pomodori; conscio dei propri diritti, fino a quel momento negati, organizza nel 2011 uno sciopero dei braccianti immigrati per ribellarsi al caporalato. Oggi è sindacalista, animatore del comitato Nocap e autore di libri di denuncia.

Giovanni De Luna, storico, membro del comitato scientifico del programma Rai “Il tempo e la storia”, ha scritto numerosi saggi sul fascismo, l’antifascismo e su molti dei fatti e protagonisti, cercando di capirne le ragioni, del decennio 1969-1979.

Pino Scaccia, giornalista, inviato in molti scenari di guerra, autore di numerosi saggi sulla storia dei reduci italiani della campagna di Russia. Ha narrato in molti suoi libri le storie delle persone incontrate negli scenari di guerra per il Tg1 dalla Libia all’Afghanistan. Oggi è molto attivo sul web con il suo blog “La torre di Babele”.

Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino. Nei suoi anni alla Procura di Milano ha indagato su molti casi eclatanti della storia repubblicana, dalle br a Prima linea, entrò a far parte del pool di Mani pulite dopo le dimissioni di Di Pietro, coordinatore del Gruppo specializzato dell’antiterrorismo, si occupò della mafia al Nord, dell’omicidio Tobagi e del caso del rapimento dell’imam Abu Omar.

La conduzione è affidata, come da tradizione, alla giornalista Chiara Principi e ospite musicale sarà Silvano Staffolani.

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