Osimo

Agugliano, una mostra “contro” la pandemia

Dal collettivo del Mutuo soccorso di Castel d’Emilio di Agugliano è partita un’iniziativa di documentazione fotografica legata al territorio e alle persone che ci abitano

Il Convento di San Francesco nella frazione di Castel d'Emilio ad Agugliano

AGUGLIANO – La pandemia ha cancellato molte occasioni di incontro e socialità all’interno delle piccole comunità. Per contrastare la situazione, dal collettivo del Mutuo soccorso di Castel d’Emilio di Agugliano è partita un’iniziativa di documentazione fotografica legata al territorio e alle persone che ci abitano. Si chiama “Castel d’Emilio: ritratto di un Paese – Censimento fotografico di una comunità”.

Il consigliere comunale di maggioranza Luca Coloccini si fa promotore dell’iniziativa che si propone appunto come racconto collettivo della comunità di Castel d’Emilio attraverso appunto le foto delle persone che ci abitano: «L’idea è di ritrarre una comunità porta con sé la volontà di rappresentarla e indagarla, di narrare il suo quotidiano, di preservarne una memoria e rinnovarne l’identità, oltre che di creare un’occasione di scambio autentico – dice -. Il desiderio sarebbe quello di utilizzare il materiale fotografico per allestire un album o un libro come contenitore della memoria per poterlo poi mettere a disposizione del territorio». Il progetto è realizzato dal fotografo Max Guidobaldi che crea le immagini organizzando le giornate per le sessioni fotografiche con gli abitanti tramite volantinaggio e comunicazione social. Sono tanti coloro che hanno già aderito. L’iniziativa gode del patrocinio del Comune.

«È iniziato tutto alla fine del mese di novembre. Il progetto è in corso di svolgimento e le opere non sono ancora esposte. Speriamo di realizzare una mostra quando l’emergenza pandemica lo renderà possibile – continua Coloccini -. Eravamo partiti a inizio estate con la riapertura della biblioteca, la presentazione di libri di giovani autori del territorio, e tante belle iniziative culturali per la nostra città ma poi abbiamo dovuto fermare tutto. Se da una parte le iniziative culturali, a parte questa molto interessante sono ferme, stiamo andando avanti sul fronte del recupero del patrimonio culturale e pubblico. Stiamo riaprendo il convento con i fondi dell’ex governo Renzi e regionali, sono partiti da alcuni giorni i lavori di restauro dei locali della sacrestia della chiesa di San Francesco proprio a Castel d’Emilio. Un luogo che stiamo cercando di recuperare nella sua interezza per ridare al pubblico tutta la sua bellezza. E poi le grotte che vorremmo diventassero un polo attrattivo. E’ partito anche il progetto di demolizione e ricostruzione del teatrino di Castel d’Emilio, un luogo che è stato per tanti anni un punto di riferimento per la vita sociale ed aggregativa della frazione, un luogo che suscita tanti bei ricordi dei momenti passati tra quelle mura e che vorremmo potesse tornare ad essere un luogo di incontro tra le generazioni».

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