Osimo

Osimo, aggressione in centro: altre pene per i tre autori

L’Autorità provinciale di pubblica sicurezza ha emesso tre misure di prevenzione del divieto di accesso a pubblici esercizi aventi ubicazione all’interno delle mura di cinta che delimitano il centro storico

La Polizia a Osimo
La Polizia a Osimo

OSIMO – Ancora sviluppi a seguito della nota vicenda del pestaggio di fronte a un locale in pieno centro ad Osimo, nel quale un giovane macedone è stato brutalmente aggredito da suoi tre conoscenti, tutti con precedenti alle spalle. A distanza di qualche giorno dall’adozione del provvedimento con il quale è stata disposta la sospensione della segnalazione certificata di pubblico esercizio per la somministrazione di alimenti e bevande, ai sensi dell’articolo 100 del Tulps, il questore di Ancona Cesare Capocasa ha adottato ulteriori determinazioni, stavolta nei confronti proprio dei tre autori dell’efferato raid punitivo dello scorso 3 agosto, proseguendo in tal modo sulla linea di massima intransigenza nei confronti di chi assume condotte in grado di minacciare l’ordine pubblico e la tranquillità sociale.
L’Autorità provinciale di pubblica sicurezza ha emesso tre misure di prevenzione del divieto di accesso a pubblici esercizi aventi ubicazione all’interno delle mura di cinta che delimitano il centro storico di Osimo, nell’area comprendente praticamente tutte le vie e le piazze principali della città, tra cui Piazza del Comune, Corso Mazzini e Piazza Nuova. Tale misura di prevenzione, introdotta nel panorama legislativo nazionale grazie ad un Decreto Sicurezza approvato dal Governo a seguito della tragica vicenda di cronaca nella quale perse la vita il giovane Willy Monteiro, conferisce appunto al questore il potere di vietare l’accesso o di stazionare nelle immediate vicinanze di locali di intrattenimento e pubblici esercizi, nei confronti di chi sia stato denunciato a seguito di atti di violenza o aggressioni verificatisi all’interno o in prossimità degli stessi.

Il questore, a fondamento delle tre misure, ha valorizzato la dinamica del fatto per come è stata denunciata dalla vittima e poi ricostruita dagli inquirenti; nello specifico sono state evidenziate la violenza e la brutalità dell’aggressione perpetrata, verosimilmente premeditata dai tre giovani osimani e studiata nei dettagli, dato che per rendere l’azione delittuosa più incisiva ed efferata, è stato adoperato anche uno spray al peperoncino al fine di immobilizzare la vittima e renderla incapace di autodifendersi dai colpi sferrati mediante l’uso di un nunchaku, tipico arnese utilizzato nei combattimenti delle arti marziali. Ad accentuare la gravità del gesto compiuto, la circostanza che il tutto si è svolto in pieno giorno e in una zona centralissima della città, a pochi passi dal locale Commissariato di pubblica sicurezza.

Inoltre, nei provvedimenti assunti, il questore non trascura i pregiudizi ed i procedimenti penali in corso che gravano sui tre presunti aggressori, alcuni dei quali anche per fatti di una certa gravità, come una rapina aggravata in concorso, il porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, nonché per reati in materia di stupefacenti. Uno dei tre denunciati e deferiti all’Autorità giudiziaria, risulta essere anche già destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale, in considerazione dei suoi pregressi e della accertata pericolosità sociale manifestata.

Il dirigente del Commissariato di Osimo, il vice questore aggiunto Stefano Bortone, afferma: «Con tali misure si intende garantire l’allontanamento di soggetti socialmente pericolosi dalle attività ed esercizi pubblici del centro storico, favorendo di conseguenza il rafforzamento di tutte le condizioni che mirano a garantire una movida sicura e sana, improntata ad un divertimento senza eccessi e violazione delle regole. Le misure adottate dal Questore immediatamente dopo il disdicevole episodio accaduto in pieno centro, costituiscono la risposta ferma ed intransigente dell’autorità nei confronti di individui che nonostante la loro giovane età, hanno già alle spalle diverse denunce per fatti anche di una certa gravità commessi nel territorio osimano».

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