Macerata

Ussita, la legale degli allevatori sanzionati dalla Forestale interviene e precisa

Dall'avvocato Francesca Capodagli riceviamo, per conto degli allevatori Ussitani destinatari dei verbali elevati dai Comando Stazione “Regione Carabinieri Forestale Marche” Stazione “Parco di Ussita” nelle ultime settimane, e pubblichiamo

Foto ricevuta dall'avvocato Francesca Capodagli

Con riferimento all’articolo “Ussita, controlli dei carabinieri forestali sui pascoli: scattano sanzioni agli allevatori” del 24 luglio scorso, dall’avvocato Francesca Capodagli riceviamo, per conto degli allevatori Ussitani destinatari dei verbali elevati dai Comando Stazione “Regione Carabinieri Forestale Marche” Stazione “Parco di Ussita” nelle ultime settimane, e pubblichiamo quanto segue.

“A rettifica dell’articolo pubblicato in data 24 luglio 2023 l’Avvocato Francesca Capodagli del Foro di Ancona, difensore degli allevatori Ussitani illegittimamente e ripetutamente sanzionati nei giorni scorsi dai Carabinieri Forestali “Stazione Parco di Ussita”, intende specificare che: come pacificamente verificabile dalla lettura degli stessi verbali dei Forestali (che sono stati messi a disposizione della redazione n.d.r.) è possibile constatare come gli Agenti, in ogni occasione accertata, siano tornati sui luoghi della presunta infrazione l’indomani e quindi redatto verbale. Il che significa che hanno riscontrato la presenza degli animali di proprietà dei pastori destinatari delle sanzioni nei i recinti elettrificati e mobili, il cui utilizzo, lo si ribadisce, è consentito e garantito espressamente come diritto proprio dal comma 13 dell’art.3 del richiamato Regolamento di Polizia rurale, il giorno immediatamente successivo a quello del pattugliamento, durante il quale i Forestali, avrebbero “notato” le recinzioni mobili, chiuse, ma vuote, e dunque non per più giorni consecutivi come dichiarato, (non è nota l’ora di dette verifiche, poiché in nessun verbale è indicata). Come noto anche ai Forestali, gli allevatori sanzionati praticano il pascolamento prescritto, rectius razionato, secondo il quale l’area disponibile ed autorizzata alla monticazione viene suddivisa in un certo numero di sezioni, su ciascuna delle quali gli animali stazionano soltanto per un solo periodo definito (nel caso di specie l’arco di una giornata) per poi cambiare zona l’indomani. Non corrisponde dunque al vero la versione fornita dai Carabinieri Forestali, o comunque dal loro portavoce, coinvolti nella vicenda, i quali avrebbero, quindi, rilasciato dichiarazioni mendaci addirittura contraddittorie con quanto da loro stessi verbalizzato in qualità di Pubblici Ufficiali e sul cui contenuto potenzialmente diffamatorio gli allevatori si riservano di agire in sede penale. La vicenda delle reiterate e ravvicinatissime sanzioni elevate è stata portata all’attenzione anche del Sindaco di Ussita, al quale sono già state presentate le prime memorie difensive, rimasto sorpreso, quanto gli allevatori, da questo ingiustificato accanimento, nonché dalla fantasiosa interpretazione del regolamento comunale alla base, e che sappiamo si esprimerà a breve ufficialmente. Pur non volendo pensar male, prendendo atto del susseguirsi degli accadimenti, sembrerebbe quasi che gli Agenti non abbiano altre criticità più gravi da attenzionare in questo periodo dell’anno e allora, per facilitare una migliore e più completa visione d’insieme, si coglie l’occasione per suggerire loro umilmente, di posare più attentamente lo sguardo, anziché sulle montagne, sulla recinzione che è possibile osservare ambo i lati della strada provinciale 66 Macereto, tra il fontanile pubblico di Arette e il bellissimo Santuario di Macereto, montata a mezz’altezza, senza interruzioni né varchi rompi-tratta, ad esclusione di inizio e fine, per almeno 4km, costruita con materiali pericolosi, non idonei e precari, costantemente elettrificata, ma priva di regolare cartellonistica che lo indichi e che allerti gli avventori dei rischi che ciò comporta, e che certamente, pur essendo astrattamente mobile, ha acquisito negli anni una sorta di cronica ed illegittima immobilità, essendo ormai fissa da anni e che certamente non è opera degli allevatori in nome dei quali qui si sta scrivendo (!). Che sia passata inosservata proprio per l’assenza dei cartelli? Tutto è possibile».


© riproduzione riservata