Macerata

Università di Macerata, studenti di Diritto penitenziario in visita alla casa di reclusione “Barcaglione”

Con loro la professoressa Lina Caraceni: «Un progetto per superare stereotipi e pregiudizi che condannano i detenuti alla marginalità e all’invisibilità»

Gli studenti con Caraceni, la direttrice Manuela Ceresani e la Comandante del corpo di polizia penitenziaria Barbara Omenetti 

MACERATA – Mercoledì 15 giugno oltre 40 studenti dei corsi di Diritto penitenziario dell’Università di Macerata hanno partecipato a una visita di istruzione nella casa di reclusione “Barcaglione” di Ancona: un’esperienza sul campo che la docente Lina Caraceni propone da anni e che era stata sospesa negli ultimi due a causa della pandemia. 

«L’iniziativa – spiega la professoressa – assume un particolare significato nel percorso di formazione degli studenti dei corsi di laurea in giurisprudenza e in scienze dei servizi giuridici, perché rappresenta sia un momento di verifica e di approfondimento di quanto appreso durante il corso, sia l’occasione di uno scambio proficuo con operatori e detenuti».

Il progetto mira a sensibilizzare i futuri professionisti del settore della giustizia penale sulla centralità del tema del carcere e a favorire il superamento di stereotipi e pregiudizi che «“condannano” le persone detenute a una invisibilità, a una marginalità che contrasta con gli obiettivi di recupero e di reinserimento che l’esecuzione della pena persegue, come imposto dall’articolo 27 comma 2 della Costituzione», spiega l’ateneo in una nota. 

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