Macerata

UniMc, al via lezioni online per 140 studenti

Testata una nuova piattaforma per video conferenze che andrà a integrare i servizi di didattica a distanza dell’ateneo maceratese. "In rete" una cinquantina di docenti per ogni Dipartimento

MACERATA – Lezione a distanza per 140 studenti a Unimc. L’Università di Macerata ha sperimentato l’utilizzo di un nuovo servizio che andrà ad integrare i sistemi di didattica online già attivi, visto che la platea potenziale degli utenti è notevolmente aumentata. Si tratta di Microsoft Teams, una piattaforma pensata per la comunicazione di gruppi molto numerosi e, quindi, utile per la didattica, perché permette, tra le altre cose, di organizzare lezioni in diretta streaming con classi virtuali composte anche da 250 studenti. Il docente può condividere le proprie slide e parlare a tutti. Gli studenti possono intervenire tramite chat e a voce.

A testare il nuovo strumento è stato il delegato del rettore all’informatica Pier Giuseppe Rossi con il suo corso di didattica generale. «Il test è stato superato – dichiara – Alla fine della lezione, ho chiesto ai ragazzi come era andata. Erano contenti e soddisfatti. Chi non era presente, potrà comunque accedere e vedere la lezione registrata attraverso le nostre piattaforme per la didattica on line. Abbiamo anche diffuso un manuale per docenti e studenti per accedere al servizio».

Pier Giuseppe Rossi

Sono già online una media di 50 insegnamenti per ogni Dipartimento. Nel giro di poco tempo Unimc ha dovuto riconvertire on line gli insegnamenti di 28 corsi di laurea, potenziando la propria piattaforma di e-learning, originariamente predisposta per un numero di utenti molto minore rispetto alle attuali esigenze. Nei prossimi giorni sarà raddoppiata la potenzialità dello strumento, in modo da ridurre i tempi di accesso, e verranno indicate istruzioni dettagliate per una più agevole fruizione dei materiali online. Il Centro di Ateneo per l’Informatica sta lavorando per trovare le soluzioni migliori e per contenere gli inevitabili disagi che una così rapida riconversione delle infrastrutture può comportare.

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