Macerata

Treia, arriva la bella notizia dalla cooperativa Di Bolina: «Negativi i tamponi di utenti e operatori»

Nel centro socio educativo riabilitativo di Santa Maria in Selva un utente era risultato positivo e il presidente Cioci aveva sottolineato che «non c'era stata la comunicazione da parte dell'Asur»

TREIA – Possono tirare un sospiro di sollievo tutti gli operatori e gli utenti del centro socio educativo riabilitativo Di Bolina di Santa Maria in Selva a Treia dopo che nel fine settimana scorso un utente era risultato positivo al virus.

Il presidente della cooperativa Matteo Cioci aveva raccontato la vicenda che aveva visto protagonista il centro treiese evidenziando che «l’Asur non aveva comunicato che un utente era risultato positivo ai tamponi di routine effettuati e che lo stesso soggetto era stato in contatto con altri utenti per alcuni giorni» chiaramente a causa della mancata comunicazione.

Una situazione spiacevole dato che il centro aveva successivamente «deciso di chiudere di nostra volontà con tutte le conseguenze e i disagi che ciò comporta per i ragazzi, per le loto famiglie e per noi (senza considerare i costi) – aveva spiegato il presidente Cioci -. Quello che ci addolora maggiormente è il fatto che alcuni genitori stiano seriamente pensando di tenere a casa, al sicuro, i nostri ragazzi, essendo venuto meno l’elemento di protezione e tutela principale che abbiamo a disposizione. Non possiamo di certo biasimarli per questo» aveva detto il rappresentante della cooperativa.

Finalmente è arrivata la buona notizia. «Tutti negativi i tamponi effettuati a operatori e utenti del centro socio educativo riabilitativo di Treia e negativizzazione dell’utente risultato positivo – hanno comunicato dalla cooperativa -. Ieri (30 novembre) abbiamo regolarmente riaperto il centro riattivandoci immediatamente, domenica pomeriggio, per avvertire i familiari appena saputo il referto dell’ultimo tampone. Familiari con cui abbiamo condiviso le ansie e le paure di questi giorni».

«Abbiamo tutti tirato un grandissimo sospiro di sollievo che ci consente da un lato di rafforzare la fiducia nelle misure preventive attuate grazie ai protocolli concordati a fine lockdown con l’Asur e dall’altro di evidenziare le buone prassi dell’equipe messe in atto – hanno aggiunto i rappresentanti della cooperativa Di Bolina -. La preoccupazione comunque resta così come la consapevolezza di dover ancor tenere molto alta la guardia, prima di poter ritornare alla nostra “normalità”, fatta di vicinanza, contatto, piacevoli e confusionari “assembramenti”».

«Ci auguriamo che quanto successo sia un aiuto a ripensare e ricalibrare le procedure che non hanno funzionato per noi e per tutti coloro che vivono una realtà simile alla nostra, consapevoli comunque della straordinarietà dell’evento che si sta verificando – hanno concluso -. Ringraziamo tutte le persone che in questi giorni ci hanno mostrato vicinanza e ci hanno sostenuto; riprendiamo il nostro lavoro con l’entusiasmo di sempre, desiderosi di tornare a raccontare presto il bello e la meraviglia della “disabilità” che viviamo ogni giorno».

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