Macerata

Tre rapine in due giorni. Chiusa l’indagine lampo dei carabinieri: due arresti a Porto Recanati

Un 35enne e un 36enne entrambi pugliesi sono accusati di aver compiuto tre colpi (due tentati e uno a segno) a Montecosaro, Potenza Picena e Montelupone

Nella foto: Dd sx Alfredo Russo, Nicola Candido, Massimo Amicucci

CIVITANOVA MARCHE – Tre rapine in due giorni di cui solo una andata a segno. Sono finiti in manette due rapinatori pugliesi di 35 e 36 anni dopo che i carabinieri della Compagnia di Civitanova li hanno individuati e bloccati nel giro di 24 ore. Questa mattina i dettagli dell’indagine lampo sono stati resi noti nel corso di una conferenza a cui hanno preso parte il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola Candido, il comandante della Compagnia di Civitanova, il capitano Massimo Amicucci e il tenente Alfredo Russo che guida il Nucleo operativo e radiomobile.

L’attività investigativa era scattata sabato mattina (18 settembre) dopo la tentata rapina in una tabaccheria a Montecosaro. In due con il volto coperto da un passamontagna realizzato artigianalmente (avevano praticato due fori per gli occhi alla manica di una polo bianca) e un coltello in mano erano entrati in una tabaccheria a Montecosaro scalo. A sorpresa però, il titolare aveva reagito prendendo una mazza che aveva sotto il bancone e battendola sul tavolo. Questione di secondi e i due malviventi erano scappati fulmineamente. Qualcuno però nel frattempo era riuscito a vedere l’auto sulla quale erano saliti e a prendere le iniziali della targa.

Il capitano Massimo Amicucci

«Arrivata la segnalazione – ha spiegato il capitano Amicucci – abbiamo attivato il piano provinciale antirapina disponendo posti di blocco lungo le strade della provincia. È scattata simultaneamente l’attività investigativa e tramite le testimonianze raccolte e l’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza della zona abbiamo individuato l’auto utilizzata per la tentata rapina, una Fiat Qubo di colore azzurro che è risultata essere stata rubata il giorno prima (venerdì scorso) in provincia di Lecce». Questo sabato. Ieri mattina (20 settembre) i due rapinatori sono tornati in azione, alle 12.20 circa sono entrati in un supermercato a Potenza Picena e lì hanno utilizzato lo stesso modus operandi: sono entrati con i volti coperti da passamontagna e con un coltello in mano hanno minacciato la cassiera di consegnare loro il denaro. In quel caso la donna era scappata, loro avevano tentato di aprire il registratore di cassa ma alcune delle persone che erano all’interno del supermercato avevano reagito e i due erano fuggiti. Dieci minuti dopo i rapinatori erano a Montelupone. Solo uno dei due sarebbe entrato in un bar tabaccheria e dopo aver minacciato la barista con un coltello era riuscito a prendere i soldi che erano nella cassa, circa 400 euro, per poi fuggire.

«Dopo il colpo a Potenza Picena – ha aggiunto il capitano Amicucci – siamo riusciti a individuare per intero la targa della macchina furgonata e a formarci un identikit dei due presunti autori». A quel punto i carabinieri hanno stretto il cerchio. I militari hanno capito che i due erano capaci di muoversi usando strade secondarie ed evitare così le strade dove erano stati dislocati i posti di blocco, ma attraverso gli accertamenti effettuati nell’immediatezza e incrociando i dati che avevano a disposizione i carabinieri hanno intensificato le ricerche nella zona nord del territorio di competenza, tra la strada Regina e Porto Recanati. Intorno alle 15 di ieri i militari hanno individuato la Fiat Qubo a Porto Recanati, hanno atteso che i due rapinatori tornassero al mezzo e li hanno bloccati. Indossavano i vestiti utilizzati nei due colpi, uno tentato e uno messo a segno, quella mattina, mentre all’interno dell’auto sono stati trovati sia i coltelli sia gli indumenti indossati il giorno prima nella tentata rapina a Montecosaro. I due sono stati identificati, si tratta di un 35enne e un 36enne, uno di Lecce uno della provincia di Lecce, già noti alle forze dell’ordine. Ora sono entrambi in carcere a Montacuto. Da quanto emerso uno dei due in passato era stato ospite di una comunità terapeutica e per questo motivo conosceva bene le strade della zona.

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