Macerata

Tolentino, uscì nudo in strada e armato di fucile. «Non è imputabile»

L'udienza preliminare davanti al gup Bonifazi. Per lo psichiatra il 54enne tolentinate era incapace di intendere e volere al momento del fatto, incapace a partecipare al giudizio e socialmente pericoloso. Dovrà restare in psichiatria

MACERATA – Era la mattina del 7 ottobre 2019 quando i carabinieri transennarono lo spazio davanti all’abitazione di Primo Romagnoli in via Filzi a Tolentino. Il 53enne si era barricato in casa con i suoi fucili. Dopo una lunga ed estenuante trattativa condotta dall’allora comandante provinciale, il colonnello Michele Roberti, l’uomo si spogliò e, nudo, uscì armato di un fucile carico, col colpo in canna, e col dito perennemente sul grilletto. Dopo aver percorso pochi metri, i carabinieri lo bloccarono e disarmarono, un intervento fulmineo e coordinato che consentì di contenere l’uomo senza che nessuno restasse ferito.

Romagnoli fu quindi arrestato e portato in ospedale a Macerata. Accusato di resistenza a pubblico ufficiale aggravata, minaccia aggravata, esplosioni pericolose e porto abusivo di armi da fuoco e munizionamento il giorno della convalida disse che la sua rabbia era stata generata dalla «tecnologia». Al gip disse solo una frase: «Questa tecnologia perversa mi sviscera la mente, ma non ho mai inteso far male a nessuno».

Chiuse le indagini il giudice dell’udienza preliminare Claudio Bonifazi affidò allo psichiatra Francesco Sergi l’incarico di effettuare una perizia sul tolentinate e ieri il professionista è stato sentito in aula davanti al gup e al pm Enrico Riccioni. Lo psichiatra ha concluso che Romagnoli, all’epoca dei fatti, era totalmente incapace di intendere e di volere, ha una incapacità irreversibile a partecipare coscientemente al giudizio ed è socialmente pericoloso. Il giudice ha quindi sospeso il processo rinviandolo al 9 marzo prossimo, confermando la misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di dimora in psichiatria all’ospedale di Macerata. Romagnoli è difeso dall’avvocato Marco Romagnoli, ieri sostituito in udienza dal collega Vanni Vecchioli.

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