Macerata

Tolentino, minaccia il vicino con una motosega: «Ti taglio le gambe». Condannato

Un anno è la pena inflitta dal giudice a un 61enne del posto. Era accusato di stalking. Secondo il perito nominato dal giudice era parzialmente capace di intendere e di volere

Il tribunale di Macerata

TOLENTINO – Aveva minacciato il vicino di casa brandendo una motosega e urlandogli: «Ti taglio le gambe». 61enne condannato a un anno di reclusione per stalking. Secondo il perito nominato dal giudice era parzialmente capace di intendere e di volere.

I fatti al centro del procedimento discusso oggi in abbreviato in Tribunale a Macerata sono avvenuti a Tolentino tra il 2019 e il 2020. Secondo la ricostruzione accusatoria – il fascicolo è del pubblico ministero Enrico Barbieri – l’imputato aveva perseguitato in più occasioni il vicino di casa. In particolare avrebbe minacciato di morte e molestato il vicino arrivando anche ad aggredirlo fisicamente: a marzo di tre anni fa l’uomo avrebbe chiamato il vicino per farlo uscire fuori dalla sua abitazione e, quando erano a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, con una motosega accesa in mano gli avrebbe urlato: «Vieni, esci pure che così facciamo pace una volta per tutte».

Da sx gli avvocati Alberto Massi e Andrea Luzi

Era passato circa un anno quando un giorno, sentendo che fuori casa c’erano il vicino insieme alla compagna, aveva preso un bastone e con questo aveva iniziato a battere sul cancello d’ingresso dell’abitazione della vittima, poi aveva acceso la motosega urlando: «Vieni fuori».
Ad agosto del 2020 una scena simile, dopo aver acceso la motosega avrebbe urlato al vicino: «Ti taglio le gambe».
In precedenza il giudice dell’udienza preliminare Domenico Potetti aveva conferito allo psichiatra Gian Luigi Innocenti l’incarico per svolgere una perizia sul 61enne. Dall’accertamento era emersa una parziale incapacità dell’uomo.

Oggi il procedimento è stato discusso con rito abbreviato: il pubblico ministero Enrico Riccioni ha chiesto la condanna a un anno e mezzo, il gup lo ha condannato a un anno. L’imputato è difeso dall’avvocato Alberto Massi, il vicino invece era parte civile con l’avvocato Andrea Luzi.

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