Macerata

Tolentino, 25 nuove case per gli sfollati del sisma. «Uno stimolo a fare di più e più in fretta nella ricostruzione»

Ma una famiglia riconsegna le chiavi. Il sindaco Pezzanesi: «È vero che gli appartamenti sono stati consegnati in ritardo rispetto alle Sae, ma non sono strutture assolutamente paragonabili»

Taglio del nastro per gli appartamenti in Borgo Rancia

TOLENTINO – «Abbiamo riorganizzato le nostre vite in attesa di riavere la nostra casa, per cui abbiamo declinato la consegna delle chiavi». La famiglia Pieroni era una delle 25 inserite nella graduatoria stilata dal Comune per andare ad occupare le ultime 25 abitazioni che l’amministrazione ha costruito a Borgo Rancia, in sostituzione delle Sae, per dare un futuro agli sfollati del sisma del 2016. Ma il ritardo nella consegna delle abitazioni, inizialmente previsto oltre un anno fa, ha portato la famiglia a trovare una soluzione alternativa.

Per cui dei 25 appartamenti che sono stati consegnati, uno è ancora vuoto perché le chiavi sono tornate nelle mani del sindaco Giuseppe Pezzanesi. Dopo il sisma del 2016, infatti, l’amministrazione decise di riconvertire un ex immobile industriale a Borgo Rancia e rinunciare alle casette di legno (Sae) per non consumare nuovo suolo e per offrire abitazioni tradizionali, permanenti e dal carattere non “temporaneo”. Così nel palazzo, dopo i lavori, sono stati realizzati complessivamente 46 appartamenti, di sette tipologie differenti, da 42 a 92 metri quadri.

Le nuove case realizzate in Borgo Rancia

A chi ha riconsegnato le chiavi, però, ha fatto da contraltare anche chi ha partecipato con gioia all’inaugurazione di ieri mattina. «Andiamo avanti con i risultati, abbiamo sofferto tanto, tutti, ma ora consegniamo gli ultimi 25 appartamenti – ha commentato il sindaco Pezzanesi -. La parte esterna ancora non è stata completata, ma lo faremo nei prossimi giorni realizzando aree verdi e parcheggi. È il primo immobile che consegniamo dopo aver anche scavalcato la burocrazia che ci ha fatto perdere oltre un anno e mezzo di tempo. L’Italia è un paese dove, se si riesce ad ammazzare questo mostro della burocrazia, sappiamo fare tante cose. Si sa scegliere per il meglio, come abbiamo fatto noi qui a Tolentino dove, anziché puntare su baracche di legno, abbiamo scelto degli appartamenti in una struttura estremamente confortevole. Abbiamo sempre avuto la massima attenzione verso le famiglie che non sono mai state abbandonate. È vero che gli appartamenti sono stati consegnati in ritardo rispetto alle Sae, ma non sono strutture assolutamente paragonabili».

Presenti al taglio de nastro anche il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore regionale Guido Castelli, il senatore Giuliano Pazzaglini, il presidente della Provincia Antonio Pettinari, il presidente dell’Erap Marche Massimiliano Bianchini e i consiglieri regionali Elena Leonardi ed Erminio Marinelli. «Sappiamo che la ricostruzione nelle Marche è partita tra grandi difficoltà – ha aggiunto il presidente Acquaroli – però oggi (ieri, ndr) penso che si metta un’altra bella pietra su un percorso che ci porta, piano piano, verso una ritrovata normalità e al rilancio di un territorio pesantemente colpito dal sisma. Questa inaugurazione deve servire da stimolo per fare di più e più in fretta. Serve un progetto di rilancio complessivo, a livello economico, sociale, infrastrutturale. Un territorio che deve guardare non solo alla ricostruzione delle case, ma soprattutto al rilancio della sua identità».

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