Macerata

Tipicità, alla scoperta delle Marche con le esperienze degli ex studenti internazionali di UniMc

Internazionalizzazione ma anche enogastronomia e valore del territorio. Se ne è parlato alla Special Edition della kermesse, edizione 2020, con gli ex studenti dell'ateneo maceratese

Un momento di Tipicità "special edition 2020" dedicato alle testimoniaze di ex studenti UniMc

FERMO – Cosa attrae gli studenti a venire a studiare nelle Marche? A questa domanda si è risposto oggi in occasione dell’appuntamento di Tipicità Special Edition che ha visto protagonisti gli ex-studenti internazionali dell’Università di Macerata che hanno raccontato la loro esperienza alla scoperta delle Marche.

«Ho avuto modo in questi anni di confrontarmi con tanti studenti Erasmus ma anche extra UE che venivano qui nelle Marche a studiare e, oltre alla didattica, chiedevano tutti un’altra cosa: scoprire il territorio – ha spiegato il docente Unimc Alessio Cavicchi -. Abbiamo quindi avuto l’idea di iniziare a dialogare con il territorio e far vedere agli studenti cosa li aspettava; tanti di loro hanno deciso poi di tornare chi per un viaggio di famiglia e chi per lavoro».

Delegata all’internazionalizzazione dell’Unimc, la docente Benedetta Giovanola

La delegata all’internazionalizzazione dell’Unimc, la docente Benedetta Giovanola, dopo aver portato i saluti dell’Ateneo e del rettore Francesco Adornato, ha portato la testimonianza di «come l’università e il territorio possono dialogare in maniera proficua e possono farlo in maniera particolare verso l’internazionalizzazione – ha spiegato -. L’università è un luogo dove non solo studenti ma anche persone si incontrano e c’è quindi un collegamento tra la dimensione educativa e quella di valorizzazione del territorio. Un ringraziamento va ai nostri ambasciatori che hanno deciso di valorizzare il nostro territorio».

A portare la sua esperienza è stato Mate Terjek. Ex studente ungherese che dopo la laurea in Scienze del Turismo a Unimc si è trasferito a Edimburgo ed è poi tornato nella sua terra natale; lì ora promuove la nostra regione ed è responsabile del mercato turistico italiano per l’Ungheria.

Mate Terjek

«L’esperienza di studio all’estero è stata una delle migliori della mia vita perché mi ha insegnato a vivere in un contesto internazionale e mi ha aperto alle relazioni con culture diverse – ha detto Terjek -. Ho vissuto nelle Marche per 22 anni e mi hanno dato tanto. Per questo quando sono tornato in Ungheria ho capito quanta importanza hanno le Marche; sono come una Ferrari ma senza il pilota che la sa guidare. Una regione che ha un grande valore e cioè quello della rigenerazione attiva e credo che nei prossimi anni, questo potenziale, sarà il motore di ripartenza per tutto il Paese».

Gli chef Luca Facchini e Letizia Carducci

Turismo esperienziale che non dimentica ovviamente uno dei grandi valori del territorio: l’enogastronomia. Di questo e soprattutto dei vincisgrassi, la cui ricetta ha ricevuto il protocollo come specialità tradizionale garantita, ne hanno parlato gli chef Luca Facchini e Letizia Carducci ricordando il grande palcoscenico di «Tipicità che ci dà modo di incrociare i valori dell’enogastronomia con il territorio».

Sull’enogastronomia ha lavorato anche la studentessa Chiara Aleffi. «Bene le certificazioni STG ma queste devono essere affiancate anche da una buona strategia di comunicazione perché deve esserci la totale collaborazione tra tutti gli attori locali a vantaggio del territorio».

Katerina Ufimtseva

Un’altra testimonianza è stata portata anche dalla neo laureata russa Katerina Ufimtseva. «Ho avuto modo di scoprire questa regione davvero bellissima, piena di storia e ricca di cultura, arte, artigianato ed enogastronomia – ha detto -. Nonostante avessi lavorato in Russia e in Francia tutto questo mi ha ispirato a rimanere nelle Marche per cercare di promuovere il territorio. Mi sono laureata da poco e il Covid ha poi bloccato l’avvio delle mie collaborazioni con le aziende del territorio ma spero di avere modo di poter lavorare qui. Le Marche hanno un grande potenziale e non devo inventarsi nulla; credo però che si debbano migliorare la promozione del territorio, la creazione di un brand e la collaborazione tra tutti gli attori».

Prakhar Singh Panwar

Infine la parola allo studente indiano Prakhar Singh Panwar che attualmente lavora per l’azienda Cocci Grifoni. «Lavoro nel bellissimo settore dell’enoturismo che ci permette di raccontare il patrimonio dei nonni marchigiani – ha detto l’ex studente Unimc -. Credo che la regione Marche abbia tante potenzialità e tanti punti di forza ma manca la comunicazione che deve abbracciare un ampio respiro con parole chiave anche su Google. Dopo il covid-19 la percezione del turismo sarà cambiata e io mi auguro che ci sia un cambiamento positivo, un boom, perché le persone che amano viaggiare riprendano in mano questa voglia e le Marche hanno l’opportunità di offrire tutto, dal mare alla montagna, a 360 gradi».

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